Prong
Power Of The Damned Mixxxer

2009, 13th Planet Records
Industrial Metal

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 10/05/09

Tommy Victor con i suoi Prong, band all’attivo dal 1986, è sicuramente una delle figure chiave che hanno contribuito alla nascita/sviluppo della scena industrial Americana, una scena che ha forse tributato il ruolo di Victor più a Trent Reznor coi suoi Nine Inch Nails, che all’effettivo padre-fondatore.
Senza nulla sminuire all’arte incommensurabile di Mr. Reznor, non si può tantomeno nascondere l’importanza della figura-ombra di Victor, un soggetto a cui, tra le altre cose, si è dovuta anche l’ultima reunion dei Ministry.

Bene, detto questo: sinceramente non capisco.
Non capisco come, nel 2009, trovi giustificazione un album come questo “Power Of The Damned Mixxer”, un disco in cui si ritrovano tutte le tracce dell’ultimo lavoro firmato Prong (“Power Of The Damager”), uscito solo due anni fa, e riproposte in versione remixata.
Certo, ha ragione da vendere la press-note che accompagna questo album: “Power Of The Damned Mixxer” è tutto meno che un album di remix techno da mettere in discoteca, piuttosto canzoni rivedute e corrette da mani e menti più o meno celebri (tra i protagonisti del remixaggio, si annoverano anche Rob Caggiano degli Anthrax su “The Banishment” e Greg Puciato dei Dillinger Escape Plan su “Bad Fall”), alcune più acide delle originali, altre più ossessive, tutte comunque proposte che non snaturano di un briciolo la violenta natura dell’industrial made in Prong.
Sia chiaro, miei cari lettori: non è la bontà ed il valore artistico delle composizioni originali ad essere messo in discussione (la qualità dei brani è certamente sul medio-alto, i Prong dopotutto sono una band dall’elevato valore artistico), né tantomeno quello dei remix…è proprio il fine ultimo dell’utilità di questo cd il fattore che mi sfugge.

Certo, la scena industrial non è nuova ad operazioni di questo tipo, tutt’altro: ad ogni episodio discografico dei Nine Inch Nails, puntuale Trent Reznor l’anno dopo ti fa uscire l’album in versione remixata.
Tuttavia, anche in quei casi, non rimane che da dire che prodotti di questo tipo sono meramente destinati ai fan hardcore delle band in questione, quelli più tecnici che vogliono sentire sound alternativi su canzoni che già conoscono a menadito, quasi fossero una sorta di appendice di approfondimento in stile Tolkeniano.

Per quel che mi riguarda, è l’ennesimo “6” politico quello che vedete qui in fondo.



1.Worst of It (Worst of The Worst Mix)
2.Can’t Stop The Bleeding (SMack! Mix)
3.The Banishment (Wolfzilla & The Angry Moon Mix)
4.Power of The Damager (Fabrication Mix)
5.3rd Option (Naked In The Cadillac Mix)
6.Pure Ether
7.Message Inside of Me (Chicxulub Impactor Mix)
8.No Justice (Crackmix)
9.Looking For Them (Contagious Mix)
10.Spirit Guide (Reality's Edge Mix)
11.Changing Ending Troubling Times (Abandoned Structures Mix)
12.The Banishment (Bitter Harvest Mix)
13.Bad Fall (Smile on Your Face Mix)

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool