Coldseed
Completion Makes The Tragedy

2006, Nuclear Blast
Alternative Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 28/03/09

I Coldseed sono un nuovissimo progetto targato Nuclear Blast, che annovera fra le proprie fila personaggi di spicco della scena come il cantante Björn "Speed" Strid (Soilwork, Terror 2000, Disarmonia Mundi) e Thomen Stauch, storico batterista dei Blind Guardian ora in forza nei Savage Circus. Un dischetto prodotto secondo tutti i sacri crismi del caso, ovvero ottimi suoni, bella veste grafica, formazione altisonante e buona promozione da parte della label.

Cosa dobbiamo aspettarci quindi dai Coldseed? Definiti come il sound del domani, i nostri danno vita ad un guazzabuglio metallico composto in buona parte da thrash metal -riletto ovviamente in chiave moderna-, crossover e hard rock, il tutto condito da inserti tastieristici ed elettronici. Brani che si attestano su una base collaudata di alternanza di strofe robuste e ritornelli ariosi, in cui Björn mette in luce un uso molto buono della voce, andando a toccare con le frequenti melodiose clean vocals lidi pacati in maniera molto più marcata rispetto ai suoi molteplici progetti paralleli. Canzoni semplici, a volte fin troppo scolastiche, ma che hanno nella maggior parte dei casi un qualcosa che le renda appetibili: vuoi un particolare arrangiamento elettronico, vuoi un particolare passaggio solistico, un chorus accattivante... Insomma, "Completion Makes The Tragedy", ha qualche buona freccia al proprio arco. Benché le tracce siano ben lontane dalla definizione di "musica del domani", non si fa troppa fatica ad arrivare in fondo a questi tre quarti d'ora abbondanti di musica che sa tanto di valvola di sfogo, un modo come un altro per suonare qualcosa di non troppo impegnativo ma non per questo scadente.

Del resto vediamo nei Coldseed la partecipazione anche di Oliver Holzwarth (basso) e di Mi Schuren (alla tastiera), entrambi appartenenti all'orbita Blind Guardian, e un team per la registrazione del disco composta dal bassista dei Gamma Ray, Dirk Schlächter e dall'ingegnere del suono dei Rage. Quindi una squadra, tra musicisti e non, di tutto rispetto. "Completion Makes The Tragedy" figura una tracklist abbastanza eterogenea in cui le diverse influenze della formazione sono sufficientemente diversificate traccia dopo traccia, in modo da rendere tutto sommato piacevole l'ascolto. Si parte bene con l'opener "My Affliction", dal piglio decisamente moderno/americano, proseguendo poi con "Nothing But A Loser", molto orecchiabile, sostenuta da semplici ma efficaci riff hard rock e con la quarta "Five More To Fix", dall'inizio sorprendentemente meshugghiano (andateci piano però con i paragoni...) rotto da aperture rock trascinanti. Non mancano episodi notevolmente infelici come ad esempio "Burning With A Shade" (mi chiedo come si possa incidere una brano così brutto) e altri meno fortunati, vedi la title-track e "Hatched".

A mio avviso un album che annovera più qualità che difetti, che gioca sul filo della blanda aggressività e della melodia in maniera a volte molto soddisfacente, basti ascoltare l'ottava canzone "Reflection", una classica ballata "strappalacrime", che seppur nella sua semplicità compositiva si lascia apprezzare per le ottime qualità del combo che vanno comunque ad influire positivamente sulla buona riuscita del brano. Un album leggero, che non richiede alcun impegno durante l'ascolto, se vogliamo anche abbastanza "inutile" dal punto di vista discografico, ma almeno suonato e prodotto da gente di sicuro livello. Meglio un side-project discreto come "Completion Makes Tragedy" che tante nuove formazioni di pseudo-musicisti ultrapompate dai media. Credetemi.



01. My Affliction

02. Democracy Lesson

03. Nothing But A Loser

04. Five More To Fix

05. Burning With A Shade

06. Low

07. On My Way

08. Reflection

09. Completion Makes The Tragedy

10. Hatched

11. Vulture Of The Throne

11. At Last

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