Klord
Klord

2009, 4T-R/Poci One Records
Rock/Elettronica

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 15/05/09

Klord, nome d’arte di Massimo Canu, voce e mente della band omonima, ha deciso di non scendere a compromessi, di tirare dritto per la propria strada. Sfacciato ed incontenibile.

Nati nel 2002 come solo project, i Nostri si sono trasformati in una band vera e propria soltanto 4 anni dopo, affacciandosi piano piano sulla scena indie del Bel Paese e portando avanti un discorso musicale coraggioso e personale. Coraggioso perché la scelta di cantare in italiano, per di più dando voce, con le proprie liriche, ad argomenti scomodi e ‘scottanti’ non è cosa da tutti; personale perché dal sound dei Klord emerge un gustoso amalgama di sofisticato electro-rock e psicotiche tentazioni wave, un po’ come se i Dope Stars Inc. incrociassero per strada i Subsonica più ispirati ed i Litfiba di qualche decade fa. Il tutto sorretto dalla personalità teatrale e perennemente sopra le righe di Klord, frontman di tutto rispetto e burattinaio di incurabili isterie, di incubi ad occhi aperti…

Tra follie di synth notturni ed allucinogeni prende forma la tragedia metropolitana intitolata “Klord”, animandosi sopra sezioni ritmiche dalla lama affilata ed una voce che, in costante tensione tra sarcasmo e poetico mal de vivre, gioca a sbatterci in faccia le verità più crude. I testi assumono un carattere acido, sottilmente cinico, quasi come se volessero veicolare una sommessa denuncia sociale, s’impongono ossessivi nella mente di chi ascolta. Palese è l’esempio di “La Coscienza Ti Uccide”, macabro affresco di un fatale incidente automobilistico.
Kennedy, Daniele, Ila, Isa, Ele, Ale… I personaggi immaginari di una favola priva di lieto fine salgono sul palco, liberano la propria rabbia e le proprie paure, gettandole in pasto ad una platea assuefatta e bramosa di immagini shockanti e monologhi al vetriolo.

I papabili ‘hit single’ dell’opera si susseguono, uno dopo l’altro, mostrando il grande potenziale di una band che ha saputo incanalare un’attitudine smaccatamente dark e decadente (non certo di facciata come quella di una qualsiasi formazione emo) in un modus operandi che non disdegna ritornelli killer ed arrangiamenti intelligenti (il lavoro della ninfetta gotica Lara all’interno del tunnel visionario di “Vertigini” è semplicemente sopraffino), ponendo il progetto Klord in una posizione che potrebbe, con la giusta promozione, attirare l’attenzione di numerosi seguiti.

La scena rock italiana urla da tempo il suo vitale bisogno di rinnovamento: noi accogliamo con interesse e stupore gli sprazzi d’aria fresca emanati da “Klord”, augurando al quintetto sardo-emiliano di raggiungere al più presto il meritato successo.



01. Un Po' Di Tutto, Un Po' Di Niente
02. Kennedy
03. La Coscienza Ti Uccide
04. Ensemble N1
05. 3 Manichini
06. Vertigini
07. L'elettricità
08. Un Discorso Semplice
09. Non C'è + Vita
10. 6tuxme

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