In This Moment
The Dream

2008, Century Media
Metalcore

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 28/05/09

Molti non avrebbero voluto veder tornare sul mercato gli In this Moment, la band fenomeno di Myspace sponsorizzata dalla famiglia Osbourne con l’Ozzfest; invece, puntualissimi come ogni band smaniosa di consensi commerciali, eccoli di nuovo qui tra noi a neanche un anno di distanza dal precedente “Beautiful Tragedy”.

Ed in così poco tempo, i nostri californiani sono riusciti ad elaborare qualcosa di decente? Ni.

Come per ogni band smaniosa di consensi commerciali che si rispetti, il suono di “The Dream” si è ovviamente appiattito rispetto all’album precedente, l’arcinota (più per i suoi servizi fotografici ed i suoi vestitini che non per le effettive doti di cantante) vocalist Maria Brink usa prevalentemente le clean vocals e solo una canzone di tutto questo album (“The Great Divide”) si può forse ancora fregiare dell’etichetta di Metalcore. Tuttavia, è indubbio che la presa catchy rappresentata dalle melodie presenti in questo album è forte e tenace: basta già solo il singolo “Forever”, che rimane in testa dopo il primo ascolto, oppure anche la successiva “All For You”, per rimanere preda di canzoni altamente… cantabili.

Certo, l’originalità di questo lavoro è pari a zero, probabilmente è persino banale, ma resta il fatto che, a suo modo, è un album comunque godibile. Il più grande cruccio di “The Dream” è quello, semmai, di abbinare una qualità musicale piuttosto scadente ad una voce espressiva, carismatica, mutevole e versatile (Maria riesce a passare dal growl al pulito con una precisione e dei risultati davvero strabilianti). Quindi, con facilità troviamo canzoni stanche come “Lost At Sea”, “Mechanical Love” oppure la conclusiva “The Dream”. Poi, c’è la classica ballata lenta (in cui non troverete una traccia di metal neanche a cercarla con la lente di ingrandimento), ottima per le ospitate a TRL quando si deve accontentare il pubblico alternativo (ma che di alternativo non ha proprio nulla) come “Into The Light” e... non molto altro, direi.

E’ certo e palese lo sforzo di Century Media di far diventare questa band i nuovi Lacuna Coil (pur senza “l’ingombrante passato” dei Lacuna Coil), e la smania di aprire loro le porte della famigerata MTV; altrettanto palese che la strada con questo “The Dream” è tracciata con decisione nella direzione giusta, perché le canzoni che l’album contiene non si possono certo definire commercialmente sbagliate. Solo, è davvero un peccato che il lato esclusivamente artistico della forma d’arte musica, in tutto questo bel quadretto, ne soffra giusto un pochetto…



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