Soap&Skin
Lovetune For Vacuum

2009, Couch Records
Indie

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 03/06/09

Ci sono cd che ti arrivano come un pugno nello stomaco, e ti lasciano a dir poco destabilizzato ed inebetito, cd che mettono totalmente a nudo l’anima di chi li ha composti, tanto che è davvero impossibile rimanere impassibili all’ascolto.
Ci sono cd per cui la parola “genio” non viene usata a sproposito, specialmente quando vieni a scoprire che dietro ad uno di essi c’è una ragazzina austriaca 19enne che ti propone, celata nel monicker Soap&Skin, un album d’esordio come questo “Lovetune For Vacuum”, un album dove è impossibile distinguere, nella strumentale “Turbine Womb”, se la sua voce campionata sullo sfondo stia ridendo, urlando… oppure tutte e due le cose insieme.

Tutto è un contrasto nella musica di  Anja Plaschg, questo il nome della nostra nuova eroina, a partire dal calore del pianoforte contrapposto al gelo del sintetizzatore e dell’elettronica, per passare alla sua voce costantemente sdoppiata lungo l’arco dell’album; è come se ci sfidasse Anja Plaschg: ci sfida a violarla, sia fisicamente che spiritualmente, al contempo ci urla disperatamente di proteggerla, che tutto quello che vuole è solo un poco di amore e di comprensione.
Ma noi ascoltatori siamo impotenti: non possiamo né abusare di lei, né tantomeno abbracciarla, poiché la sua musica costruisce una teca semplicemente impenetrabile, in cui Soap&Skin può continuare beffarda il suo nascondino mentre noi continuiamo ad osservarla, sempre più esterrefatti.
Capita, quindi, che in questo album si trovi una canzone-manifesto del sesso prematuro, sporco e pasticciato come “Spiracle”, una lode all’innocenza perduta forse inconsapevolmente, contrapposta alla dolcezza di una ballata per pianoforte e violoncello di “Mr. Gaunt PT 1000”, pura rappresentazione dell’amore sospirato e mai ottenuto.
Allo stesso tempo, la tristezza di un carosello decadente di una “Cry Wolf” ci mostra una Cappuccetto Rosso sperduta nella foresta, che piange disperata e spera che il lupo alla fine non arrivi a mangiarla, affiancata alla traccia successiva “Thanathos”, quasi una sorta di rivendicazione di potere che non ha nulla a che vedere con la bambina timorosa e piangente della traccia precedente.

13 tesori di pura musica uterina d’autore, questo “Lovetune For Vacuum”, fulminanti nella loro breve durata e partoriti completamente in casa, preziose gemme che andrebbero esaminate una ad una con una potente lente d’ingrandimento.
Provateci voi ad ascoltare il cd con il website di Soap&Skin aperto davanti, a sostenere quegli sguardi tumefatti e fluttuanti; provateci a non distogliere lo sguardo, mentre leggete di lyrics così violente, ermetiche e nude; provateci a vedere le immagini promozionali sul Myspace senza provare un forte senso di disagio o straniamento.
Provate a fare tutto questo: io non ci sono riuscito.

Anja ci mostra con troppa sincerità la miseria dell’essere umano con questo lavoro, ci fa rivivere la disperazione dell’essere teenager senza neanche per un secondo risultare minimamente “Emo”.
Che sia un capolavoro quest’album, a questo punto, pare quasi superfluo scriverlo.
Voglio piuttosto concludere dicendovi due cose.
La prima: non credo comunque di essere riuscito minimamente, con questo mio articolo, a rendere in parole la complessità e la potenza emotiva della musica di questo cd, della qual cosa mi scuso.
La seconda: vi prego, qualsiasi cosa accada, non risvegliate Anja dal sogno lucido che sta vivendo, ci penserà già il tempo a compiere quello sporco lavoro, e a noi non resterà che pregare che lo sguardo di questa ragazzina rimanga sempre glaciale e profondo, violato ed inviolabile, consolatore ed irraggiungibile.



01.Sleep
02.Cry Wolf
03.Thanatos
04.Extinguish Me
05.Turbine Womb
06.Cynthia
07.Fall Foliage
08.Spiracle
09.Mr. Gaunt PT 1000
10.Marche Funèbre
11.The Sun
12.DDMMYYYY
13.Brother Of Sleep

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