Guru Of Darkness
Mater Meretrix

2009, Haures Records
Black Metal

Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 04/06/09

Recensione a cura di Sergio Vinci

 

Con credenziali come Steve Silvester, Giuseppe Orlando e Culto Priestu (ex Mayhem – Shadow Dancer) in qualità di ospiti, questo disco dovrebbe partire già con il piede giusto, e difatti gli italianissimi Guru Of Darkness ci presentano un album di classico black metal, ancorato agli stilemi antichi del genere, ma non per questo noioso o banale. La forza di “Mater Meretrix” sta tutta nel riffing, sempre ispirato e affilato, velato di malinconia e sorretto da un drumming bellicoso e implacabile, quasi perennemente in blast-beat. Fanno incursione ogni tanto piccoli inserti di tastiera per sottolineare alcune parti più cariche di pathos, ma queste rimangono sempre relegate in secondo piano e non appesantiscono di barocchismi inutili una proposta che sembra funzionare in maniera più che dignitosa.

Tutti i brani sono meritevoli di attenzione, ma a mio avviso la band dà il meglio negli episodi che presentano velocità più sostenute, come in “Journey To Destiny”, la title-track, la nerissima “Back From Suicide” e “Call Of Nenia”. In quest’ultimo pezzo, dove tra l’altro assistiamo al duetto vocale tra Tsade e Culto Priestu, emergono alcune pesanti influenze riconducibili ai primi Cradle of Filth, soprattutto per quel che concerne lo scream del cantante Tsade. Infatti, se da un lato la band propende più verso un true black metal in stile norvegese di metà anni novanta, è innegabile come alcune piccole influenze della band di Dani Filth arricchiscano di un’aurea decadente un po’ tutta l’opera. Alcuni episodi mostrano il lato più introspettivo dei Nostri, come nel caso della dilatata e depressiva “The Everwalker”, capace di riportare alla memoria alcune produzioni di Burzum, oppure “Endless Winter”, brano in bilico tra depressive e gothic dall’alto tasso emotivo, nella quale compare anche la voce disperata di Giuseppe Orlando (Novembre). Preziosissimi in questo episodio i tappeti di synth, i quali donano un’atmosfera allo stesso tempo fredda e triste. L’album prosegue sui consolidati binari del puro black metal e se non ci fosse stato scritto sulla biografia che ci troviamo di fronte ad una band italiana e ad un album uscito nel 2009, avrei tranquillamente ipotizzato che questo “Mater Meretrix” fosse uscito almeno quindici anni fa da qualche parte a nord dell’Europa… Infine troviamo, ad arricchire questo cd, un bel videoclip dalle tinte horror di “Moloch Eyes”.

Sostanzialmente, quindi, possiamo parlare di una buona prova da parte di una band tutta italiana che, se supportata a dovere e se sarà capace di smussare ancora qualche elemento un po’ impersonale e un sound leggermente derivativo, potrà affermarsi in maniera decisiva. Avanti così.





01.Incoming Darkness

02.Journey To Destiny

03.Call Of Nenia

04.Back From Suicide

05.The Everwalke

06.Mater Meretrix

07.Ancient Sounds Of A Lost Valley

08.Endless Winter

09.In The Hands Of Evil

10.Path To Moloch

11.Moloch Eyes

12.An Eternal Envy 

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