Freschi di un nuovo contratto con Relapse Record, i Graves Of Valor presentano al grande pubblico oltreoceano il loro debut album dal titolo “Salarian Gate”.
Sorge spontanea una domanda: chi diavolo sono i Graves Of Valor? Il gruppo è nato solo nel 2007 nella lontana South Carolina per volontà di tre ex membri dei Through the Eyes of the Dead, una band già presente e attiva nella prolifica scena death-core americana. Il sound è sostanzialmente rimasto quello: death metal con influenze grindcore tipicamente americano. Tra le maggiori influenze in campo death metal old school spiccano Cannibal Corpse e Suffocation, con ritmiche pesanti, graffianti, e ignorantissime, mentre la controparte grindcore, ispirata principalmente ai Dying Fetus, è presente soprattutto nella voce, potente ed eccellente, del singer Damon Welch, che sa spaziare da un growl profondissimo ad uno scream che ricorda il miglior Kevin Sharpe (Brutal Truth).
La musica dei Graves Of Valor è veloce, rocciosa, cattiva e a tratti ripetitiva. Personalmente ho apprezzato di più “No Gods Left”, la traccia finale che si distingue dal resto dei brani per la lentezza e la disperazione che trasudano dalle note ossessive e particolarmente massicce, e cariche di groove.
Tenendo conto che si tratta di un debutto, “Salarian Gate” è un buon prodotto, sicuramente molto moderno, ben suonato e inserito in un contesto ben preciso, ma non è un disco eccessivamente entusiasmante. I pezzi scorrono veloci e aggressivi, ma mi sembrano un po' tutti uguali, con davvero pochi spunti interessanti che possono fare la differenza, come ad esempio gli stacchi in pulito che si ascoltano alla fine di alcuni brani.
Sono sicuro che i Graves Of Valor possono fare di meglio, e augurando loro di trovare idee più interessanti, lascio la parola e l’ascolto agli amanti del death-grind di scuola americana e a tutti coloro che sono in costante ricerca di new entry interessanti.
Graves Of Valor
Salarian Gate
2009, Relapse Records
Death Metal