Your Demise
Ignorance Never Dies

2009, Visible Noise
Hardcore

Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 10/06/09

Recensione a cura di Sergio Vinci

 

Secondo album per questi hardcorers inglesi (di St. Albans, per la precisione) ed è di nuovo, appunto, hardcore!  Non saranno le leggere inflessioni in territori più o meno metal, o la produzione scintillante che caratterizza questo “Ignorance Never Dies”, a scalfire un disco fatto essenzialmente di muscolosità e attitudine prettamente hardcore, con chiari riferimenti alla scuola di New York e, più nello specifico, a gente come Sick Of It All, in fatto di influenza primaria. Difatti la proposta di questa formazione ripete i classici stilemi di quella formula ormai collaudata da anni da gruppi quali i già citati Sick Of It All, i Madball, gli Strife, ma che ricorda, per un impatto ancora più brutale, anche qualcosa degli Hatebreed.

La giusta definizione per descrivere la musica di questo combo sarebbe “metalcore”, ma purtroppo negli ultimi anni questa definizione ha acquisito connotati un tantino diversi dalla valenza originaria di questa sigla, e non vorrei che i lettori, nel sentire pronunciare questa definizione, pensino ad acts come Killswitch Engage, As I Lay Dying, Caliban e compagnia “melodica”. Ogni brano qui è pensato per creare forti scompigli, soprattutto nella sede dove pare che i Nostri si trovino più a proprio agio, ovvero quella live, come dimostrano i numerosi tour che hanno intrapreso nella loro finora breve carriera. Infatti subito dopo il debut “You Only Make A Stronger”, la formazione ha infuocato molti palchi in compagnia di bands del calibro di Enter Shikari, Bring Me The Horizon, Sick Of It All, Earth Crisis, Walls Of Jericho e altri ancora.

Riassumendo, il sound degli Your Demise si snoda tra up-tempo assassini, groove spaccacollo e alcune sfuriate che però non sfociano praticamente mai in velocità eccessive preferendo, in definitiva, un approccio dall’impatto sicuro, dato da chitarre dal sound saturo e monolitico e una sezione ritmica che aggredisce con sonore bastonate inflitte con una violenza notevole. Se non fosse per l’innesto in tracklist di un paio di tracce dal sapore drum ‘n’ bass, quali “Unknown Dub” e “Great Shape”, questo disco non lascerebbe un attimo di tregua (sul gusto di inserire queste due, a mio parere, totalmente inutili tracce ci sarebbe da discutere, comunque…).

Le continue decelerazioni poi, molte volte sottolineate da pattern di batteria che si accaniscono su incastri di tom e cassa fungono ancora di più a rendere il risultato finale di questo disco decisamente devastante. Nonostante questo, e nonostante io creda che questo disco, nel suo genere, abbia tutte le carte in regola per far breccia nei cuori dei molti aficionados del genere, alla lunga il lavoro annoia un pochino a causa della eccessiva omogeneità del materiale proposto. Ma questo, forse, potrebbe essere anche inteso come un punto di forza di un album destinato ad una certo pubblico, nel quale sarebbe superfluo evidenziare episodi più o meno meritevoli, perché tutti si assestano su un buon livello, oltre che sui soliti elementi stilistici.

In conclusione, stiamo parlando di un disco consigliato a tutti coloro che vogliono dall’hardcore solo vero hardcore, ma penso che anche qualche metalhead potrebbe godere discretamente di fronte alla potenza e alla furia di una band che non intende fare sconti a nessuno, quando si tratta di colpire con violenza animalesca.





01.Ignorance Never Dies
02.Burnt Tongues
03.Nothing Left But Regret
04.Antipode
05.Hypochondriac
06.Dreaming Of Believing
07.TF
08.Unknown Dub
09.The Clocks Aren't Ticking Backwards
10.Feels Like There's Something Dark Inside
11.All I Never Want To Be
12.Great Shape
13.Black Veins
14.Blood Ran Cold

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