CKY
Carver City

2009, Roadrunner Records
Nu Metal

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 18/06/09

Molti potrebbero portare a credere che i CKY possano essere una band interessante solo perché ci milita, in qualità di batterista, Jess Margera, fratello del ben più celebre Bam Margera (“Jackass” e “Viva la Bam”: vi dicono niente?).
In effetti, la band stessa pare essere nata, all’inizio, come un ottimo mezzo per fornire una colonna sonora adeguata alle spericolatezze dello skater Bam; fortunatamente, sarebbe comunque sminuente nei confronti dei CKY considerarli semplicemente la “solita band nu-metal da skater”.

Anzi, in un certo senso quella definizione è anche molto sbagliata: difatti, se è pur vero che la matrice di metal moderno USA è assai evidente nella proposta dei Camp Kill Yourself (giunti oramai al quarto album in studio), è altrettanto evidente una smaccata influenza dell’old school of heavy metal, come se le canzoni fossero state composte avendo fortemente in mente le regole-base dettate dai Black Sabbath.
La cosa è evidente già dall’incipit, nonché primo singolo, “Hellions On Parade”, oppure sull’hammond di “Plagued By Images”, o ancora nel riff iniziale di “The Boardwalk Body”.
Ne risulta, quindi, una miscela sonora particolare ed interessante, che rende il gruppo estremamente godibile, nonostante le linee melodiche non sono così immediatamente come si potrebbe pensare, anzi: questo, in un certo senso, è anche un album che va ascoltato con una certa attenzione, per entrare in contatto con le canzoni che lo formano.
Solo con la dovuta attenzione, difatti, si potrà scoprire che un ritornello insolitamente leggero e sospeso come quello che si ritrova su “A Roller#1 Rager” non è così fuori posto come potrebbe suonare all’inizio, oppure che la vena smaccatamente progressive dell’anthem di  “Woe Is Me” non è così indigesta come sembrava.

E’ davvero un peccato che l’album si perda molto sul finale, in particolare sugli ultimi due pezzi che ho trovato inconcludenti e decisamente in odore di filler.
A parte questo peccato veniale, c’è da dire che questo “Carver City” dimostra che un genere come il Nu-Metal non sia poi così stereotipato come certa critica (e pubblico) vorrebbe.

Consigliato a chiunque sia alla ricerca di qualcosa di moderno, ma con un piede ancora fortemente ancorato nel passato.



01.Hellions On Parade
02....And She Never Returned
03.Rats In The Infirmary
04.Imaginary Threats
05.The Boardwalk Body
06.Plagued By Images
07.Karmaworks
08.Woe Is Me
09.A#1 Roller Rager
10.Old Carver's Bones
11.The Era Of An End

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