Folkstone
Folkstone

2008, Fuel Records
Folk Metal

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 14/08/09

Come deve essere un buon album di folk metal?
Non so cosa direste voi, ma a me così, su due piedi, vengono immediatamente alla mente tre aggettivi: genuino, divertente, potente.
Per l’opera prima dei bergamaschi Folkstone, tutti questi tre aggettivi calzano a pennello, per cui non vi sarà difficile immaginare la valutazione positiva che ritroverete in fondo alla recensione. Vediamo di spiegarci meglio nei dettagli.

Questa è un’opera genuina perché trasuda orgoglio orobico da tutti i pori, e tutto questo porta ad un unico risultato: il risalto del lato folkloristico della musica dei nostri briganti di montagna. Ascoltate, ad esempio,  le cornamuse magnificamente intrecciate ai riff di chitarra in una perfetta trasposizione italiana della scuola folk metal tedesca (In Extremo in primis), l’uso delle liriche in italiano (che veicolano con immediatezza i messaggi delle canzoni), la voce grezza e sguaiata, eppure irresistibile, del cantante Lore, mirate l’artwork così artigianale eppure così perfetto per la musica proposta dalla band: sono tutti elementi che scatenano sensazioni di pura genuinità.

Questa è un’opera divertente perché le danze sanno essere sfrenate e goliardiche, proprio come le cornamuse di Roby e le bombarde di Teo. Provate ad ascoltare “In Taberna”, con quel suo refrain ipnotizzante, oppure ancora la dichiarazione d’intenti della title-track (“Folk, Folkstone…Scorribanda sarà!”) e l’anthem di “Rocce Nere”. Il divertimento, credetemi, non mancherà durante l’ascolto di questo cd (e verrà ulteriormente amplificato se assisterete ad un’esibizione live della band).

Questa è un’opera potente, perché il lato metal della musica dei Folkstone è sempre e comunque presente in ogni singola traccia, ed è potente anche il senso di rievocazione storica nella strumentale “Avanti” (ripescata direttamente dal XV Secolo), piuttosto che nell’italiano solenne ed impostato delle liriche di “Lo Stendardo”. In altre parole, la presa di cui è capace questo cd sull’ascoltatore si può definire in un solo modo: potente, per l’appunto.

Questa, purtroppo, è un’opera prima comunque non priva di difetti, il maggiore dei quali risiede tutto in una produzione piuttosto amatoriale, che spesso non sa dare il giusto risalto all’affresco sonoro della band. Inoltre, se vogliamo, non è un lavoro che spicca per originalità e, per concludere, forse presenta troppe tracce strumentali interlocutorie che sanno un pochino (poco poco, però) di filler (la band è passata dal primo demo alla registrazione di questo album praticamente a tempo zero).
Sono tutti difetti che, sono certo, saranno destinati a sparire con la prossima prova in studio dei nostri guerrieri orobici; inoltre, la simpatia della band permette di andare ben oltre queste lacune e chiudere un occhio (o sarebbe meglio dire “un orecchio”, in questo caso) per cui…che dire, sarebbe un 7 convinto, ma quando ripenso a questi ragazzi e alla loro musica, un mezzo punto sulla fiducia lo si concede davvero volentieri!  

Alzo il corno ed a voi brindo, Folkstone!



01. Intro
02. Folkstone
03. Briganti Di Montagna
04. Rocce Nere
05. Avanti
06. In Taberna (Il Vino Veritas)
07. Oltre Il Tempo
08. Con Passo Pesante
09. Lo Stendardo
10. Igni Cena
11. Alza Il Corno
12. Outro

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