Black Reign
Sovereign

2009, Battlegod Production
Thrash

Recensione di Marco Ferrari - Pubblicata in data: 20/08/09

Prendete tutti i riff di chitarra più  inflazionati nella storia del thrash, riscaldateli ed allungateli a dovere, uniteci una copertina tra le più brutte mai viste, insaporite con una massiccia dose di banalità e guarnite il tutto con una produzione deficitaria: eccovi  servito “Sovereign”.


Se, nei concetti, la recensione del secondo album degli australiani Black Reign potrebbe essere già terminata, un minimo di etica e di correttezza mi impone di spiegare ed analizzare i motivi di una bocciatura così netta.

La band del cantante/chitarrista Michael Demov muove i suoi primi passi nel lontano 1993, con l’arduo intento di  mostrare al mondo il lato musicale più aggressivo del continente oceanico.  Chiaramente non è un compito facile seguire le orme di leggende della musica quali Bee Gees  ed AC/DC, soprattutto se si manca della necessaria originalità nello sviluppare la propria proposta artistica.


Sovereign” è il secondo album della band in 16 anni di carriera, a sottolineare tutte le difficoltà del combo australiano ad accedere sul mercato discografico con una certa continuità. Le ragioni di tale tendenza sono ben evidenziate in “Sovereign”, il quale ci presenta un ascolto decisamente faticoso e non fluido. Nonostante l’accoppiata iniziale” Eye of the Storm” – “The King of Demons” risulti sufficientemente accattivante, ben presto il disco perde ogni mordente andando ad infangare il proprio sound nelle sabbie mobili di sonorità thrash molto banali e totalmente derivative. Un conto è essere una band influenzata da gruppi quali Metallica, Testament e, per certi versi, Pantera, un altro conto è cercare di proporre nel 2009 una sorta di parodia sui luoghi comuni del thrash.  A rendere il disco ancor più difficile da ascoltare ci pensa poi l’estenuante prolissità di alcuni brani che vengono allungati a dismisura senza un apparente motivo come, ad esempio, nel caso di “Edge of the Universe” e della conclusiva “The Summonance / The Occultance”, che nei suoi inteminabili dieci minuti sembra quasi voler racchiudere tutto il peggio presente nella precedente ora di musica.

Un disco che non posso che sconsigliare agli amanti della buona musica in quanto privo di ogni possibile appeal che però, visto che amo sempre guardare il lato positivo della vita, non può che dare speranza alla migliaia di band sparse per il mondo che portano avanti la propria musica con passione e professionalità: se è stata data una chance ai Black Reign con questo "Sovereign" state pur certi che prima o poi arriverà anche il vostro momento.



Line Up:

Michael Demov – guitar/vocal
Blaze Buccannan – guitar
Sean Veale – bass
Bryn Morrow – drums





01. Eye Of The Storm
02. The King Of Demons
03. Sacrifice Of Gods
04. Sovereign
05. Biking
06. The 3rd Antichrist
07. Edge Of The Universe
08. Demise
09. The Madness
10. Succubus
11. The summonance / The Occultante

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