“Per questo album, dire che i Lovehatehero sono maturati come compositori non è solo un cliché”. Questa frase vittoriosa è presa dalla biografia di questi 4 ragazzotti californiani e potrei prenderla come vera se, per maturità, s'intendesse impoverimento di sound e intenzioni pop a profusione.

Sia chiaro a questo punto: fortunatamente, non abbiamo a che fare con un emo-pop fastidioso alla Dari, qui siamo più vicini ai Finley (tanto per restare tra le emo bands italiane), e questo è un segno che l’energia metal che questi ragazzi possedevano agli esordi non è andata completamente perduta.
Per accorgersi di questo fatto, basta ascoltare il piglio decisamente epico della title-track, piuttosto che lo screamo (anche se, ovviamente, all’acqua di rose) di “Come And Get It“ e “Too Late”; il resto, spiace dirlo, non è altro che una scopiazzatura delle aperture melodiche così tipicamente emo band made in USA, un’ostentazione di melodie facilone che solo all’apparenza possono suonare rock. In altre parole: la classica ripulitura commerciale di una band che, quantomeno negli episodi discografici precedenti, ancora poteva risultare interessante anche ad un pubblico over 20 (20 = gli anni che un ascoltatore deve possedere come soglia massima per trovare stimolante questo cd).

Le ragazzine sicuramente troveranno in questa band dei nuovi eroi da idolatrare, ed il fatto che i Lovehatehero possiedano già un agguerrito street team è una prova che sostiene la mia ipotesi, ma per tutti gli altri, questa non è altro che l’ennesima band che porta il metallaro/rockettaro a disprezzare l’intera scena emo.
Purtroppo capita, quando la maggior parte degli album di un'intera scena difetta di personalità, energia ed idee.