Omega Lithium
Dreams In Formaline

2009, Drakkar Records
Industrial Metal

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 22/09/09

I Croati Omega Lithium sono la nuova sensation-band in casa Drakkar, e con questo loro debutto discografico, registrato nella nostra Roma, ci presentano una miscela di industrial rock (metal non è proprio appropriato…) farcito di atmosfere gothic e darkwave.

Se dovessimo valutare “Dreams In Fomaline” semplicemente attenendoci alla qualità dei primi 3 pezzi che compongono l’album, allora balzerei in piedi applaudendo ed urlando “Bravo!”.
Difatti, l’incipit di questo album è semplicemente travolgente: “Infest” è groovy ed accattivante nel suo incedere puramente elettronico, “Stigmata” presenta quella venatura gothic-chic che va tanto per la maggiore oggi (guardate il video che vi propongo a destra), mentre “My Haunted Self” presenta un duello ben riuscito tra la voce potente della giovane (19 anni!) e bellissima singer Mya Mortensen ed il growl del chitarrista Malice Rime.

Il resto dei brani, invece, sembrano soffrire sistematicamente di un qualche misterioso problema nella struttura compositiva, per cui non sono riuscito minimamente ad entrare in contatto con essi, perlomeno non con la stessa, fulgida, intensità dei pezzi sopracitati. Ho provato a mitigare il problema con ripetuti ascolti dell’opera, ma è stato sempre peggio: ho giusto rilevato leggeri segnali di ripresa nel conturbante ritornello di “Hollow March” e nella fulminante conclusione di “Point Black”, il resto sprofondava nella noia.

La sensazione è che questa band sia indubbiamente dotata di talento, ma che esso non riesca ad essere completamente espresso su questo cd, nonostante gli enormi sforzi profusi in quest’opera, a partire dalla produzione di Victor Love (Dope Stars Inc. e Epochate), per finire con il sempre mirabile lavoro di artwork di Seth Siro Anthon (Paradise Lost, Soilwork e Moonspell, tanto per dirne alcuni).
Si tratta certamente un problema dovuto principalmente alla giovane età del gruppo, una sorta di ingenuità che si traduce, peraltro, in un sound abbastanza convenzionale, anche se decisamente aperto a futuri sviluppi.

E’ con questa fiducia nei riguardi del futuro che mi sento di concludere questa recensione con una sufficienza: ho come la sensazione che gli Omega Lithium produrranno qualcosa di significativo negli anni venire. Se così non dovesse essere, peccato… ma, onestamente, di band come questa, in giro per il mondo, ce ne sono a bizzeffe ai giorni nostri, nell'eventualità troverete qualcuno con cui rimpiazzarli facilmente.



01. Infest
02. Stigmata
03. My Haunted Self
04. Dreams In Formaline
05. Andromeda
06. Nebula
07. Snow Red
08. Hollow March
09. Factor: Misery
10. Angel's Holocaust
11. Point Blank

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