Eklipse
A Night In Strings

2012, Celsius Management
Classica

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 03/04/12

Il tour che tra aprile e maggio le vedrà suonare sugli stessi palchi sui quali irromperanno i re del symphonic metal Nightwish con le affascinanti evoluzioni cinematografiche del recente “Imaginaerum”, ci offre l'occasione per conoscere meglio queste giovani ragazze, che si presentano al pubblico con un nome intrigante, Eklipse, e un album di recente pubblicazione, “A Night In Strings”, che non mancherà di attirare l'attenzione dei più curiosi. Vuoi perché il connubio tra un'iconografia sensuale, perversamente oscura e “gotica” e il ruolo da protagonista affidato ad un elegante strumento ad arco ha già fatto scuola (Emilie Autumn vi dice qualcosa?), vuoi perché le conturbanti Helena (violoncello), Viola (viola), Miss E. (violino) e Scarlett (violino) sono innanzitutto delle musiciste preparate con anni di studio alle spalle, un po' come i finlandesi Apocalyptica, che iniziarono la propria carriera proponendo cover dei Metallica con il solo ausilio di quattro violoncelli... E no, tranquilli, il fatto che queste piccole grazie del classical crossover suonino bendate non è un omaggio alla cultura bondage, ma un escamotage per mantenere la concentrazione e diventare tutt'uno con la propria musica.

Dopo aver dato un'occhiata alla tracklist del disco, dobbiamo riconoscere al quartetto (o a chi per esso) di aver già capito dove andare a parare, nonché a quale fetta di pubblico “dare in pasto” la propria musica: l'album, un totale di dieci canzoni per 40 minuti scarsi di durata, si compone di cover che spaziano tra il pop (Kate Bush, Justin Timberlake e l'immancabile Lady Gaga), l'elettronica d'autore (Depeche Mode, Hurts) e il rock radiofonico (Coldplay, Linkin Park, Snow Patrol), con una chiara strizzata d'occhio al fenomeno “dark” adolescenziale del nuovo millennio (la cover del tema musicale di “New Moon”, secondo episodio della celebre saga cinematografica di “Twilight”).

La scelta dei brani da riarrangiare appare astuta, oculata: Eklipse, in fin dei conti, non è altro che la sublimazione estetica di un concetto, quello dell'artista che stravolge il concetto di genere musicale imbracciando uno strumento ad arco, accarezzandolo e violentandolo col proprio archetto, che YouTube ci ha già mostrato in tutte le salse. “A Night In Strings” ci fa dimenticare la sensazione di rifacimento casereccio ed aggiunge alla formula una produzione pulita, degna dei grandi nomi, e una manciata di brani che, speriamo, avranno quanto meno il merito di avvicinare i più giovani alla musica classica vera e propria o ai nomi di punta del pop orchestrale (avete sentito parlare di “Scratch My Back” del signor Peter Gabriel, vero?). Anche perché queste dieci cover sono sì piacevoli all'ascolto (bellissime “Clocks”, “Run” e “Cry Me A River”), ma al momento non ci permettono di capire se l'ensemble tedesco è animato da autentici interessi artistici o se, dietro a tutta questa parata di tenebre e sensualità, si nasconde una scontata, seppur riuscitissima, operazione di marketing. Per svelare l'arcano dovremo attendere qualche canzone scritta di proprio pugno o, magari, una svolta più sobria e meno trendy... Nel frattempo, rifacciamoci pure le orecchie (e gli occhi) con “A Night In Strings”.





01. Wonderful Life
02. In The End
03. New Moon - Theme
04. Home
05. Cry Me A River
06. Cloudbusting
07. Paparazzi
08. Run
09. Mumbai - Theme
10. Clocks

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