Gory Blister
Earth-Sick

2012, Bakerteam Records
Death Metal

Recensione di Lorenzo Brignoli - Pubblicata in data: 16/04/12

Eccoci qui a commentare il quarto full-length dei connazionali Gory Blister, freschi di festeggiamenti per i vent’anni di attività (calcano infatti le scene dal lontano 1991), che esce a tre anni esatti di distanza dal convincente “Graveyard of Angels” del 2009.

E’ proprio quest’ultimo l’album che vanta le maggiori somiglianze con “Earth-Sick”, pur mantenendo punti di contatto con i primi due dischi del terzetto lombardo-pugliese. Siamo infatti di fronte ad un canonico Death Metal di scuola americana, tecnico e caratterizzato da un’alternarsi di mid e up – tempo, che non riesce purtroppo però ad eguagliare i livelli toccati con gli album precedenti, riuscendo a coinvolgere solo a tratti, offrendo spunti interessanti ma allo stesso tempo lasciando alla fine una sensazione di incompletezza che inevitabilmente va ad influire sul giudizio finale.

Trentatré minuti di sfuriate in doppio pedale, cambi di tempo e growl che richiamano ai nomi top della scena (dovessi scegliere un nome per tutti direi i britannici Bolt Thrower) ma che purtroppo solo a volte fanno sussultare, come ad esempio nell’ottima “Plague and Pray”, sicuramente tra le migliori di un disco che per il resto, come anticipato, stenta a decollare. Pochi dubbi invece sulla caratura tecnica della band che si conferma all’altezza in tutti i ruoli, tuttavia questo, unito ad una valida produzione e ad un buon uso delle campionature, non basta ad alleviare il giudizio su “Earth-Sick” che non può che ottenere una striminzita sufficienza e che purtroppo sbiadisce al confronto con il suo diretto predecessore, il quale pareva decisamente più ispirato e coinvolgente.

Non è da escludere che chi ha apprezzato i precedenti lavori possa farsi piacere questo platter più di quanto abbia entusiasmato il sottoscritto (in fin dei conti siamo di fronte a un classico disco Death Metal) ma, ad ogni modo, che si tratti di un passo indietro rispetto al passato o, se vogliamo essere più severi, di un’occasione mancata, appare evidente. Peccato insomma, ma le qualità per rifarsi non mancano.



01. The Breeding (Intro)

02. EarthSick

03. Plague And Pray

04. Decanted Embryos

05. Dominant GenEthics

06. H.I.V.

07. World Damnatomy

08. Soul-Bourne Maladies

09. Serpent Verse

10. Voices From Yhe Sea

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