Axel Rudi Pell
Circle Of The Oath

2012, SPV
Hard & Heavy

Recensione di Daniele Carlucci - Pubblicata in data: 17/04/12

Dopo l'immancabile appuntamento con la raccolta di ballad, “The Ballds IV”, uscita l'anno passato, assistiamo alla puntata numero 14 della lunghissima e corposa discografia di Axel Rudi Pell che, come nelle serie TV che durano ininterrottamente per decenni, continua ad attrarre pubblico grazie ad una formula che non sarà innovativa, ma risulta terribilmente efficace. L'ultima opera dell'inossidabile chitarrista tedesco, “Circle Of The Oath”, è il classico album che ci si può aspettare da Axel Rudi Pell, pieno di melodia infarcita con il caratteristico hard & heavy degli anni '80.

E guai ad aggiungere un tocco di modernità, anche leggero, alla musica dell'artista; non ce n'è bisogno per restare la passo con i tempi, perché l'istrione teutonico non passa mai di moda, non tramonta mai. Ancora una volta mette insieme una serie di brani accattivanti che rendono l'ascolto del disco piacevole, dando risalto in modo particolare alle doti dei musicisti che compongono la band. “Circle Of The Oath” è forse più interessante da un punto di vista prettamente tecnico, ma quando si ha a che fare con artisti del calibro di Mike Terrana e Johnny Gioeli sarebbe un peccato imperdonabile non esaltarne a dovere i pregi. Proprio il cantato possente e dominante di Gioeli è diventato ormai un marchio di fabbrica della formazione di Axel Rudi Pell, e lo stesso chitarrista ha trovato nell'ugola americana la spalla ideale con cui legare il suo stile inconfondibile. Applicando quanto detto all'ultimo album, ne traggono giovamento quasi la totalità delle canzoni che costituiscono “Cirlce Of The Oath”, con riff e assoli melodici a farla da padrone. I brani che si rincorrono sono piacevoli e si uniscono come le tessere di un puzzle a formare un disco solido e convincente, cosa che in passato non sempre è riuscita al chitarrista tedesco.

Anche se da Axel Rudi Pell non ci si attende ormai più l'album dell'anno, il pedigree del musicista è tale da garantire lavori non trascendentali, ma certamente di tutto rispetto. E “Circle Of The Oath” ne è la prova: un'opera gradevole, perfettamente eseguita ed arricchita dalle ottime doti individuali dei componenti della band.



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