Scar Symmetry
Dark Matter Dimensions

2009, Nuclear Blast
Metalcore

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 03/10/09

Con il precedente album “Holographic Universe”, gli Scar Symmetry ancora ricordavano un’altra band molto celebre di swedish death metal loro conterranea il cui nome inizia per “Dark” e finisce per “Tranquillity”.
Oggi, con questa terza prova in studio, la proposta degli Scar Symmetry si discosta quasi totalmente dal tipico Göteborg sound, e, vuoi perché l’allontanamento dell’ex vocalist Christian Älvestam ha portato nel gruppo ben due voci (quella pulita di Lars Palmqvist e quella “sporca” di Roberth Karlsson), vuoi perché la modernità è sempre stato un trademark di questa band, gli Scar Symmetry attuali suonano più metalcore che death metal.
Unite poi al tutto una fortissima influenza dal classico power metal teutonico, un’influenza che si avverte immediatamente sull’arioso assolo che apre l’incipit di “The Iconoclast” (l’episodio meglio riuscito dell’album, grazie ad un duello incalzante tra il growl ed il pulito che si risolve in un ritornello di una melodiosità sconcertante) ed otterrete una proposta musicale decisamente fresca ed interessante, consigliata a chi cerca del metallo contaminato di buona fattura.

Altri momenti ben riusciti del lavoro sono la pesantissima “The Consciousness Eaters” ed il flavour quasi Sentenced nell’arpeggio di chitarra di “A Parenthesis In Eternity”, per non parlare di… umh, basta direi.

Ecco, questo passaggio mi consente di introdurre l’unico vero, pesante, difetto dell’opera, quello che giustifica il voto che vedete in fondo: l’album scorre fresco e piacevole nelle nostre orecchie, tuttavia ben poche canzoni lasciano davvero il segno.
Ora, non fraintendetemi: “Dark Matter Dimension” è un prodotto estremamente professionale, anche nei suoni e nella produzione sempre top-class di Nuclear Blast, ma sa un po’ troppo di… manierismo, ed è un peccato, perché la contaminazione di suono di questa band risulta decisamente interessante.

Voglio quindi concludere invitando all’ascolto del disco chiunque sia alla ricerca di una soluzione di death metal melodico fortemente contaminata, nonché chiunque mastichi volentieri la nuova ondata di band metalcore che stanno attraversando in massa il nostro mercato: tutti voi dovete dare assolutamente una possibilità a questi ragazzi, perché potreste trovare in loro qualcosa di decisamente interessante.
Per tutti gli altri: non dico che non possiate trovare interessante la band, però dubito che l’interesse possa protrarsi nel lungo periodo.



01. The Iconoclast
02. The Consciousness Eaters
03. Noumenon and Phenomenon
04. Ascension Chamber
05. Mechanical Soul Cybernetics
06. Nonhuman Era
07. Dark Matter Dimensions
08. Sculptor Void
09. A Parenthesis in Eternity
10. Frequencyshifter
11. Radiant Strain

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool