Europe
Last Look At Eden

2009, earMUSIC/Edel
Hard Rock

Accattivante, possente, melodico: una finestra sul paradiso degli Europe
Recensione di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 11/10/09

Ripercorrere la storia degli Europe è senz'altro affascinante: la rapida ascensione nell'olimpo del rock, il successo, la fama, la gloria e poi la catastrofica caduta nel girone più basso dell'inferno, fino a quello che sembrava essere un punto di non ritorno. "Prigionieri in paradiso" cantava Joey Tempest nel 1991, due anni prima di sciogliere un gruppo che aveva regalato, negli anni Ottanta, una delle melodie più belle che la storia della musica possa ancora oggi ricordare nei suoi almanacchi. Eppure "The Final Countdown" ha decretato il successo interplanetario ma, di fatto, anche il cocente fallimento degli Europe, una canzone tanto bella e maledetta che si è guadagnata l'appellativo di "irripetibile". E se sei a certi ranghi, se hai un contratto con una major intransigente e se vuoi mantenere i benefit guadagnati sul campo, non puoi permetterti di sbagliare: nella migliore delle ipotesi sei degradato, nella peggiore... sei finito.

"Sento che il successo di "The Final Countdown" fu uno dei motivi principali della rottura. Quando gli altri album non vendettero così tanto, perdemmo l'onda. E questo accadde anche se gli altri album non erano dei flop, semplicemente non erano commercialmente paragonabili a "The Final Countdown". Vendettero tutti qualche milione di copie. Forse eravamo una band che avrebbe dovuto vendere un milione di copie invece di sei. Non eravamo mentalmente preparati al tremendo successo". Gunnar Mathias Michaeli (tastiere) ha commentato in modo lapidario la fine della favola svedese del 1992, gruppo resuscitato tredici anni dopo nella formazione del disco che ha venduto le sei milioni di copie, gruppo ridimensionato nell'ambiente che lo circonda ma non nell'animo, ripartito cinque anni fa da "Start From The Dark", uscito definitivamente dall'oscurità col purgatorio di "Secret Society" (2006) e ora finalmente alle soglie del paradiso con l'ottavo studio album "Last Look At Eden".

Avviene allora che suddetto ridimensionamento si traduca in un corso tutto nuovo nel quale gli Europe, esentati dal dover rincorrere il fantasma di fine anni ottanta, possono concentrarsi lavorando e sperimentando sul genere a loro più congeniale senza quella pressione che ha finito per schiacciarli. Il leitmotiv del disco è sulla falsariga dei due che lo hanno preceduto; dove il rock diventa hard e le atmosfere cupe, dove l'impronta di John Norum (chitarre) si fa sempre più invadente negli assoli, dove Joey Tempest cambia maschera e interpretazione a seconda dello stile di un brano, dove il passato conta sempre meno. La ricerca ritmica è curata nei dettagli, ve ne accorgerete subito dopo il minuto scarso dell'introduzione sinfonica "Prelude", "Last Look At Eden" è infatti un pezzo sincopato, accattivante che non mancherà di deliziare le folle nei prossimi tour. Ma le hits, e per il sottoscritto si tratta di una vera sorpresa, sono tante e variegate: la southern ballad "New Love In Town" è il classico brano che non t'aspetti, "Gonna Get Ready" e "Only Young Twice" due perle da sottoporre al rocker più incallito. Poi, come anticipato nel paragrafo precedente, c'è sempre voglia di sperimentare, di uniformare passato e presente, e a tal proposito citerei la ficcante "Run With The Angels" o l'eroica "No Stone Unturned", che prevede perfino la partecipazione della Czech National Symphony Orchestra. Chiusura affidata alla ballata "In My Life", toccante tributo zeppeliniano dove traspare tutta l'ispirazione di un gruppo dalla rigenerata mentalità.

Questi sono gli Europe del 2009, questo è "Last Look At Eden". C'è da omaggiare con un doveroso applauso il rinnovato corso dell'act svedese, sincero e maturo, pieno zeppo di stile, di eleganza, di spessore. Non venderà mai sei milioni di copie se è questo che vi state chiedendo, ma in fondo è sempre meglio guardare avanti a testa alta piuttosto che rimuginare su un passato che non ritorna e che non ritornerà. E se proprio avete voglia di "The Final Countdown" beh... loro sono gli originali e si apprestano a invadere l'Europa con un nuovo scintillante tour, Italia compresa.



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