W.E.T.
Wet

2009, Frontiers Records
Melodic Rock

Work of art + Eclipse + Talisman = W.E.T.!
Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 09/11/09

Ci voleva proprio un album AOR come questo esordio discografico degli W.E.T.!

Scusate l’impeto iniziale, ma è sempre bello avere per le mani un disco che serve a confutare la teoria che l’AOR sia necessariamente un genere dalle melodie sdolcinate e fuori tempo massimo. In realtà, a volte si incappa in album come questo, un album dove sono le chitarre a farla da padrone, e le tastiere creano quell’umore plumbeo ed umido perfettamente rappresentato dalla cover.

Innanzitutto, presentiamo questi W.E.T. visto che, signori, siamo in presenza della classica super band, il cui acronimo si spiega così: la “W” è dovuta alla presenza di Robert Säll, chitarrista dei Work Of Art, abbiamo quindi la “E” apportata da Erik Martensson degli Eclipse alle tastiere (e chitarre) e, dulcis in fundo, udite udite: Jeff Scott Soto alle voci! Sì certo, lui ora porta in questo progetto la “T” di Talisman, ma è stato anche cantante dei Journey, e scusate se è poco…

Vorrei subito cominciare il vivo della “critica” col dirvi che il difetto principale di questo disco è la discontinuità del livello delle canzoni presenti. Mi spiego meglio: si parte in modo piuttosto convenzionale con “Invincible”, la cui unica funzione pare quella di farci entrare in contatto col mood oscuro che pervade l’intero lavoro, ma già con la successiva – nonché primo singolo - “One Love” si avverte, grazie al robusto riffing, che il livello si sta alzando, sino, oserei dire, diventare incontenibile su “Brothers In Arms”, dove le tastiere e le chitarre si abbracciano sull’epico ritornello per una scarica di adrenalina intensissima (e non vi sto a parlare dell’incalzante bridge che mai ti aspetteresti da una canzone di questo tipo – semplicemente un capolavoro!). Si rimane alti con la prima ballad “Comes Down Like Rain”, grazie ad una potenza palpabile della struttura melodica che infonde una deliziosa malinconia, per non parlare di quella “Running From The Heartache” che, col suo ritornello corale e desolante al contempo, causa con sin troppa facilità forti brividi lungo la schiena. L’incanto tuttavia si spezza con il trittico “I’ll Be There” (contrapposizione sin troppo easy e convenzionale della canzone precedente), “Damage Is Done” (quasi fastidiosa nel ritornello, e nonostante interessanti cambi di tempo della furiosa batteria di Robban Back ed il riffing spietato di Erik e Robert) e l’hard rock di maniera di “Put Your Money Where Your Mouth Is”, forse troppo slegata dal contesto. La preoccupazione che, a questo punto, potrebbe giustamente insorgere viene immediatamente spazzata via dalla seconda ballad del lavoro, quella “One Day At The time” dolcissima ed al contempo carica di disperata rassegnazione che torna a far volare alto il lavoro del nostro trio. Seguono un paio di pezzi trascurabili, e, fortunatamente, la conclusione di “If I Fall” è decisamente azzeccata, grazie al ritorno di quei ritornelli potentissimi che pare riescano con disarmante naturalezza agli W.E.T.

Scusate, mi sono appena accorto di avere fatto un poco elegante track-by-track… Beh, tutto era per dirvi che non riesco ad essere più generoso in sede di valutazione finale proprio per l’altalenanza della qualità dei brani proposti. Attenzione però: ciò non toglie che su questo cd ci siano dei pezzi di sconcertante bellezza, per cui chiunque ami il rock melodico deve obbligatoriamente dare una possibilità a questi ragazzi, perché se la meritano e perché hanno un curriculum che, in un certo senso, garantisce già per loro.

…e chissà che, col prossimo cd, magari scomoderemo la parola “capolavoro”. I presupposti ci sono tutti, speriamo vivamente!



01. Invincible
02. One Love
03. Brothers In Arms
04. Comes Down Like Rain
05. Running From The Heartache
06. I’ll Be There
07. Damage Is Done
08. Put Your Money Where Your Mouth Is
09. One Day At A Time
10. Just Go
11. My Everything
12. If I Fall

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