Blur
All The People - Blur Live At Hyde Park 02 July 2009

2009, Virgin/EMI
Pop Rock

Un concerto-evento per la supremazia del Brit Pop
Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 09/12/09

Prima che tre grandi nomi, casinari e progressisti, arrivassero a sconvolgere un’intera scena musicale (parlo di Placebo, Muse e Radiohead), in Inghilterra, dai primi anni ’90 e per oltre un decennio, si disputava una lotta per la supremazia del cosiddetto “Brit Pop”.
Quattro le band che, sopra tutte, si contendevano il trono: Suede, Pulp, Oasis ed i Blur.
I primi due gruppi non avevano decisamente possibilità di vincere la gara: troppo glamour gli Suede e troppo ironici ed intelligenti i Pulp per comunicare con dovuta efficacia alle grandi masse di ascoltatori, per cavalcare con convinzione quell’immenso toro meccanico che sa essere, a volte, la musica pop.

Quindi, rimanevano della partita solamente Oasis e Blur. Entrambe le band, c’è da dire, hanno sempre avuto un modo diversissimo ed unico di esaltare la middle-class inglese, sia in musica che in immagine, tanto che all’epoca, fomentata anche molto dalla stampa, la lotta veniva decisamente esasperata, fino ad arrivare alla presenza di due schieramenti divisi ed inconciliabili. Impossibile, in pratica, amare entrambe le band, proprio come per un tifoso di calcio milanese è impossibile essere al contempo interista e milanista.
Musicalmente parlando, si trattava fondamentalmente di scegliere se stare dalla parte più beatlesiana degli Oasis, piuttosto che sulla più vivace e meno lineare strada tracciata dai Blur.
Poi i Blur si sono persi un poco per strada, con il frontman Damon Albarn sempre più a suo agio nel ruolo di vocalist-cartoon degli altrettanto celebri Gorillaz, tanto che di Blur abbiamo smesso di sentire parlare dopo un album assolutamente sperimentale quale “Think Tank” del 2003.

Venendo ai giorni nostri, e cominciando a parlare più nello specifico di quest’opera, trovo assolutamente emblematico che quest’anno si sia assistito sia alla reunion dei Blur, che allo scioglimento definitivo degli Oasis. Quasi come a voler ribattere che la lotta degli anni d’oro non poteva essere più replicabile.
Tutto sommato, non poteva decisamente esserlo visto che i Blur insieme, a quanto pare, ci sono tornati unicamente per fare un concerto-evento all’Hyde Park di Londra, un concerto per cui sono stati venduti talmente tanti biglietti, che i Nostri si sono visti costretti a duplicare lo show nelle giornate del 2 e del 3 luglio, dove una folla oceanica (si stimano più di 100.000 presenze per giorno) ha consacrato a dovere un ricordo che, numeri alla mano, non è mai sbiadito dalla mente del pubblico.

Questo cd non è altro che la registrazione di quell’evento, e si accompagnerà più avanti al film documentario “No Distance Left To Run”, in uscita tra circa un mese nelle sale inglesi.
Il concerto è stato sontuoso, recava con sé le stimmate dell’evento unico ed irripetibile, per cui è quasi inutile dirvi che, lungo le due ore di durata di questo doppio-album, ritroverete tutti i grandi successi dei Blur, divisi equamente tra tutti i 7 album che compongono la discografia della band.
Se è un po’ inutile e ridondante analizzare una scaletta perfetta e completa, più interessante risulta scrivere che questa registrazione è assolutamente genuina: nessun artifizio da studio, tutto ha il sapore della presa in diretta, con tanto di acclamazioni del pubblico e discorsi della band tra le canzoni lasciati intatti, e questo dovrebbe fare la gioia di chi, da un live album, ricerca in primis la sensazione di essere in mezzo all’evento.

L’opera, quindi, centra perfettamente l’obiettivo e non presenta difetti di alcun tipo: è talmente onesta nei suoi intenti, che è addirittura inutile una sua valutazione. Se cercavate un live album dei Blur, con questo cd avrete il meglio che potrete mai osare chiedere alla band. Se ritenete, invece, che un live album privo del supporto visuale non sia troppo significativo, questo cd non vi farà certo cambiare idea.
A prescindere da ciò, questo “All The People”, insieme alla raccolta di successi “Midlife: A Beginners Guide” (uscita sempre quest’anno), è un ottimo strumento per aiutare le nuove generazioni di ascoltatori a scoprire una formazione importante di quasi 20 anni fa.
E se per caso vi scoprite affascinati dal tutto, resta il mio consiglio personale: dare una possibilità anche a chi, dalla gara dei “Kings Of Brit Pop”, è stato troppo prematuramente escluso: potreste scoprire sorprese musicali ancora più accattivanti rispetto a quelle che vi attendono coi Blur…



Disc 1:

01. She's So High
02. Girls And Boys
03. Tracy Jacks
04. There's No Other Way
05. Jubilee
06. Bad Head
07. Beetlebum
08. Out Of Time
09. Trimm Trabb
10. Coffee And TV
11. Tender

Disc 2:


01. Country House
02. Oily Water
03. Chemical World
04. Sunday Sunday
05. Parklife
06. End Of A Century
07. To The End
08. This Is A Low
09. Popscene
10. Advert
11. Song 2
12. Death Of A Party
13. For Tomorrow
14. The Universal

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