Sinestesia
The Day After Flower

2009, Aereostella/Immaginifica
Prog Metal

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 05/01/10

Quando si ha alle spalle un produttore come Franz Di Cioccio, titano del progressive rock italiano con la Premiata Forneria Marconi, di certo non si passa inosservati. Certo è anche che questo nome sia una garanzia, vista la qualità di "The Day After Flower" dei triestini Sinestesia, che si posiziona, senza ombra di dubbio, come una delle migliori uscite in ambito progressive dello scorso 2009.


Il merito, però, spetta anche e soprattutto ai musicisti della band, che, pur essendo solo al loro secondo album, dimostrano un carisma ed una maturità veramente rara e cristallina. In ben pochi album usciti nel 2009 ho potuto sentire una varietà compositiva ben bilanciata ed equilibrata, caratteristica del disco della band triestina. Il risultato è un lavoro solido e più che convincente, con una forte personalità.
Ogni brano presenta una propria identità ed è l'occasione per i ragazzi della band di fare sfoggio della loro preparazione tecnica e della loro voglia di lasciare il segno nel mondo sovraffollato del progressive metal. Una menzione speciale va al cantante dei Sinestesia, Ricky De Vito, che, oltre a ricordare in qualche modo il cantante dei Queensrÿche, Geoff Tate, presenta una rara espressività e versatilità, dando una marcia in più alle canzoni di "The Day After Flower".


"Hero" si presenta come una canzone veloce e ricca di cori, in possesso di un'aura di solennità e maestosità, dove il cantante si esibisce in suggestivi acuti pieni di energia. Sulla stessa frequenza si presenta la surreale "Cold War Apocalypse", caratterizzata da un'introduzione molto aggressiva, in particolare da parte della batteria, che sfiora ritmiche tipiche del power o anche del thrash metal.
Il secondo brano "Feast" è una breve canzone, considerata la durata media degli altri brani, adatta per un'eventuale singolo, dato che ha delle melodie molto ariose e leggere. Sembra essere un piacevole intermezzo, in perfetto contrasto con la complessità e la lunghezza del resto dell'album. Un altro brano di ampio respiro ed alquanto breve è "Violet", composto da un sottofondo di suoni e di atmosfere che si rifanno alla musica dei Porcupine Tree dei tempi migliori.
Quest'ultima band ed i Dream Theater, in particolar modo quelli di "Train Of Thought" e "Six Degrees Of Inner Turbulence", sono presenti in modo evidente nella lunga suite "The Birth, The Death, Trance By The River", un vero e proprio gioiello a livello compositivo, che rispetta in pieno le regole ed i canoni del puro progressive metal.
"Burning Times" rappresenta una piacevole sorpresa all'interno dell'album, in quanto è un brano totalmente epico, dai tratti operistici, costituito da cori tragici ed apocalittici che accentuano i toni solenni della canzone.
In ogni buona band progressive che si rispetti, però, non poteva mancare la traccia strumentale, ovvero "C.W.A Prelude", un mero preludio alla già citata "Cold War Apocalypse".
Il disco si conclude con una potente e toccante ballata in italiano, "Memento", struggente anche grazie al finale, affidato alla voce di Ricky De Vito ed agli archi in sottofondo, che accentuano la sensazione di tristezza presente nella canzone.


Ora è una certezza: il 2009 è stato un anno felice per il progressive metal ed i Sinestesia riassumono in questo "The Day After Flower" il momento particolarmente florido e fortunato del panorama italiano. Speriamo che in questo 2010 il nostro Paese ci regali altre piacevoli sorprese e momenti di ottima musica. Chapeau!





01. Hero
02. Feast
03. The Birth, The Death, Trance By The River
04. Burning Times
05. Violet
06. C.W.A Prelude (Instrumental)
07. Cold War Apocalypse
08. Twilight
09. Memento

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