Overfaith
Our Regretless Awakening (O.R.A.)

2009, Horus Music
Thrash

Recensione di Federico Botti - Pubblicata in data: 09/02/10

Dopo una demo e un DVD ecco finalmente il primo LP dei senesi Overfaith, “Our Regretless Awakening (O.R.A.). Il disco, prodotto a meraviglia, mette in luce l’elevata caratura tecnica dei nostri, impegnati in un thrash/death metal i cui riferimenti possono essere, tra i tanti, Nevermore, Death e Slayer. Il duo Ciani/Cucini macina riff su riff alle sei corde, elaborando soluzioni mai banali, che alternano sfuriate violente a arpeggi veramente accattivanti dal punto di vista melodico. Dall’altra parte abbiamo poi una sezione ritmica (Stiaccini al basso, Vannini alla batteria) tellurica e praticamente perfetta nel dettare i tempi dei vari pezzi, ora dilatati e lenti, ora veloci e aggressivi. Al tutto si aggiunge un mostro alla voce, un Dario Tanzarella in formissima che non sbaglia un colpo, regalandoci una prestazione maiuscola a arricchendo le tracce con una voce acida, graffiante e sufficientemente cupa.

Dodici brani in totale, dei quali mi sento assolutamente di segnalare “Shores Of Desperation”, “The Predator”, “Morbid Appetite”, “Illusions Of Existence”, “In The Hour Of Need” e “Dark Pages”, per la quale è stato ricavato anche un ottimo video. In particolare le vere perle del disco, le canzoni che fanno realmente intravedere la versatilità degli Overfaith, sono a mio avviso “Shores Of Desperation”, “In The Hour Of Need” e “Dark Pages”. La prima è un’elegante cavalcata che si dispiega pian piano, scoprendo le sue carte non subito ma dividendosi, intelligentemente, in momenti di diversa intensità e potenza, esplodendo in un epico ritornello (che oltretutto, si dimostra essere anche molto orecchiabile). Sullo stesso stile (ma forse leggermente più raccolta e introspettiva) è “Dark Pages”, nella quale l’incedere si fa, di tanto in tanto, più lento e cadenzato, caratteristiche queste ben esemplificate nella semi-ballata “In The Hour Of Need”, canzone oscura e monolitica (per gli standard di velocità dei nostri) dal grande pathos.

Sicuramente la decade passata a suonare un po’ ovunque e a contatto con band di vario livello ha permesso agli Overfaith di migliorare il proprio stile, arrivando a comporre un disco che, per essere praticamente il loro esordio (non considerando la demo), fa mangiare la polvere a tante altri gruppi. Qualche passaggio un po’ a vuoto e qualche brano meno ispirato non sminuiscono sicuramente il valore di “O.R.A.”, che si guadagna tranquillamente la palma di una delle migliori uscite thrash italiane del passato 2009.
Se le premesse sono queste è lecito aspettarsi un secondo disco con i fiocchi: intanto complimenti a questi ragazzi, e in bocca al lupo per il loro futuro!



01 Antiutopia (Intro)
02. Shores of Desperation
03. The Predator
04. The Invisible Wounds
05. Morbid Appetite
06. Illusions of Existence
07. This Dying Sun
08. …And not in Peace
09. In the Hour of Need
10. Wake up in Blood
11. Dark Pages
12. Layout of a Fallen City (Outro)

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