Heathen
The Evolution Of Chaos

2010, Mascot Records
Thrash

Recensione di Marco Somma - Pubblicata in data: 11/02/10

"L’evoluzione Del Chaos" è forse il titolo più azzeccato degli ultimi anni. La macchina Heathen è tornata e lo ha fatto alla grande. Ma per capire bene di chi stiamo parlando bisogna ripercorrere un po’ di storia.
Prodotto D.O.C. di quella che oggi è conosciuta come la seconda ondata thrash della Bay Area californiana, gli Heathen entrarono a pieno titolo nella cerchia dei grandi ormai ventitre anni or sono con uno dei dischi più fulminanti dell’epoca. Il neonato vinile "Breaking The Silence" si rivela una miscela di velocità, potenza e precisione a dir poco unica. Con più di centomila copie vendute solo nel primo anno l’Lp permette ai nostri di dare inizio ad un lungo periodo di successi, fatto di tour mondiali, arene colme di gente e un contratto con la Roadracer Records per la loro seconda fatica "Victims Of Deception" e il conseguente tour promozionale.
Purtroppo però la storia qui si interrompe. O per meglio dire si interrompe il corso delle uscite discografiche legate al loro nome, fatta eccezione per una raccolta di cover e brani rimasterizzati contenente un unico brano originale, gli Heathen scompaiono dal mercato per i diciannove anni a seguire, ricomparendo solo ogni tanto per qualche performance live.


Le ragioni di un tale effetto meteora sono molteplici, colpi di fortuna ma anche grandi sfortune sono piombate sulla band segnando l’inevitabile parola: stop.
Di acqua sotto i ponti nel frattempo, e ne è passata parecchia, il genere si è evoluto (qualcuno direbbe involuto) e alle prime voci di questa nuova release in molti erano pronti a giurare che il disco stava vedendo la luce fuori tempo massimo. Siamo felici di dire che chi la pensava così si sbagliava di grosso.


"The Evolution Of Chaos" è un lavoro granitico, appassionate e coerente fino all’ultima nota. A partire dall’artwork ritroviamo i temi lasciati con i precedenti lavori. Un mondo oscuro, apocalittico dove l’uomo è oppresso, schiacciato e sopraffatto dalla sua stessa evoluzione. Questo è evidentemente anche il tema portante del cd che appena inserito nel lettore inizia ad ipnotizzarci con atmosfere arabesche. L’incanto dura però solo il tempo di un sospiro, e non certo di sollievo. “Dying season”, pezzo d’apertura dell’Lp ci restituisce tutta la furiosa ma al contempo melodica capacità degl’Heathen di travolgere l’ascoltatore. “Control by chaos” segue a ruota, mantenendo inalterata la carica d’apertura. L’effetto d’insieme è straordinario. La band ha saputo ben raccogliere l’evoluzione che la tecnologia oggi può offrire, mettendo insieme un’incisione dai suoni pieni, corposi e pressoché privi di filler. La velocità e la precisione dei riff di chitarra, da sempre marchio di fabbrica della band, sono valorizzati all’estremo e lo stesso dicasi della sezione ritmica che scuote timpani e nervi con la precisione di una macchina. La voce di White è forse la cosa più sorprendente. Ignorando la tendenza ormai onnipresente ad utilizzare scream o growl, il vocalist mantiene ancora un canto “pulito”, tagliente e ruvido quanto basta ma mai privo di una fondamentale melodia.


"The Evolution Of Chaos" non stravolge in alcun modo il lavoro fatto in passato, al contrario sentendo brani come “No Stone Unturned”, “A Hero's Welcome” o l’oscuro pezzo di chiusura “Silent Nothingness”, avrebbero potuto fare la loro comparsa a pochi mesi da Victims Of Deception senza stupire nessuno se non per la produzione incredibilmente superiore. Questo è forse anche l’unico limite del nuovo attacco Heathen. Sulla lunghezza l’opera soffre di una certa mancanza di originalità, non sorprendendo quasi mai con trovate stilistiche o di contenuto. D’altro canto non sono certo soluzioni originali a tutti i costi ne tanto meno sconvolgenti cambi rotta che si desidera trovare in un disco come questo, quanto una genuina e sanguinea dose di aggressione.
Non resta che dare il bentornati agli Heathen. Speriamo che, come già capitato ad altri prima di loro, questo lavoro possa segnare l’inizio di una seconda giovinezza. Nel frattempo, se siete tra quelli che facendo girare i primi dischi di Metallica, Testament o Exodus ancora vengono assaliti dalla voglia di “spaccare teste”, allora correte a scoprire "The Evolution Of Chaos". La vecchia scuola ha riaperto i battenti.





01. Intro
02. Dying Season
03. Control By Chaos
04. No Stone Unturned
05. Arrows Of Agony
06. Fade Away
07. A Hero's Welcome
08. Undone
09. Bloodkult
10. Red Tears Of Disgrace
11. Silent Nothingness

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool