Six Magics
Behind The Sorrow

2010, Coroner Records
Power Metal

Recensione di Davide Panzeri - Pubblicata in data: 19/02/10

I Six Magics provengono dal lontano Cile vogliosi e desiderosi di mostrare al vecchio continente la loro ultima fatica in ambito discografico, questo “Behind The Sorrow” che giunge a due anni di distanza dal precedente “Animal”.

Semi-sconosciuti in Europa e semi-dei in patria, i cinque gauchos ci propongono un Heavy Metal canonico di classiche ispirazioni gothic. La novità più importante, ed immediatamente rilevabile, è la presenza ai microfoni di Elyzabeth Vàsquez, donna dalla calda e possente ugola, che ha sostitutito egregiamente Sergio Dominguez deciso a occuparsi a tempo pieno della famiglia e dell’imminente figlio. L’ingresso nella band di Elyzabeth fornisce una marcia in più al quintetto, già rodato dagli anni e dalle numerose apparizioni live di spalla a gruppi di grosso calibro quali Nightwish, Blind Guardian e Rhapsody of Fire.
L’esperienza accumulata piano piano col tempo, come una formica immagazzina scorte per l’inverno, risulta palpabile  sin dall’immediato inizio dell’album, i brani che fungono da apripista all’intero cd svolgono impeccabilmente il proprio lavoro.

“Run”, “Animal” e “Behind the Sorrow”, sono un lampante esempio di come melodia, orecchiabilità ed immediatezza possano fondersi in una canzone, mantenendo come punto di forza e picco massimo il ritornello cantereccio. “Lies and Rules” prosegue il canovaccio di apertura, mentre “Hands of Time” rallenta il ritmo attestandosi su un banale, ma al contempo efficace, midtempo. Stessa sorte tocca a “They”, mentre “All My Dreams” funge da enzima catalizzatore e restituisce vigore all’album. Un piccolo cedimento compositivo si palesa verso la fine dell’album dove a farne le spese sono “No Time To Greve” e la traccia conclusiva “I Rembember”, che sanno di stantìo e di già sentito. Piacevole intermezzo risulta essere la ormai  immancabile e onnipresente ballad che risponde al nome di  “It’s Not The Way”.

La parte finale dell’album non ne pregiudica l’inizio, il salto netto a livello musicale e compositivo  è evidente e ben marcato, grazie anche e soprattutto al cambio di voce. Il lavora risulta infine essere molto piacevole e gradevole all’orecchio, nonostante la parte conclusiva, come già ribadito più volte, non sia dello stesso alto livello iniziale.



01.Run

02.Animal

03.Behind the Sorrow

04.Lies and Rules

05.Hands of Time

06.All My Dreams

07.They

08.No Time to Grieve

09.It's Not the Way

10.I Remember

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