Le Vibrazioni
Le Strade Del Tempo

2010, Sony
Pop Rock

Le Vibrazioni a spasso nel tempo tra gli anni ‘70 e l'era moderna
Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 10/03/10

Tra le varie, innumerevoli strade percorribili, Le Vibrazioni pare abbiano parcheggiato all’incrocio tra “via Anni ‘70” e “viale Tempi Moderni” e questo è quel che maggiormente si evince dall’ascolto della loro ultima fatica in studio.


"Le Strade Del Tempo" ha difatti come punto di riferimento principale il rock dei tempi gloriosi, facendo propri momenti zeppeliniani e velati omaggi al progressive italiano. “Va Così” apre con una buona scarica d’energia l’album, presentando sin da subito la sopraccitata vena settantiana tipica del gruppo negli ultimi tempi, che continua, anzi, si accentua con la successiva “Parlo Col Vento”, brano trascinante ed immediato, tra i più coinvolgenti di tutto il lavoro. Seguono  la ben congegnata semi-ballad “Senza Indugio” (potenziale singolo) ed il suo contraltare “Respiro”, canzone ideale per i passaggi in radio (non a caso è stata scelta proprio come singolo di lancio), ma di certo la meno rappresentativa dell’album.


Buona parte dell’andamento del disco alterna con una certa frequenza, come forse si è già intuito, momenti di buona energia ad attimi di stasi e di maggior respiro, ottenendo un senso di frammentazione che mina il senso di compiutezza del lavoro.
Le cose migliorano, ma non si risanano del tutto, nella seconda parte, durante la quale i brani sono accomunati da una certa voglia di sperimentazione e contengono alcuni spunti interessanti e passaggi ispirati e ben studiati (il trittico formato da “Le Sirene Del Mare”, “Malie” e “Ridono Gli Dei” ne sono un chiaro esempio). Il compito di chiudere l'album spetta a “Come Ieri”, brano che avrebbe avuto un suo perché nel repertorio dei Negramaro, ma che in “Le Strade Del Tempo” non ha praticamente senso d’esistere.


Quest’ultimo lavoro de Le Vibrazioni non è tuttavia da stroncare per due precisi motivi: anzitutto, la già citata “seconda parte”, eccezion fatta per la traccia finale, mostra momenti originali, scelte non perfette ma tuttavia coraggiose, che lasciano l’ascoltatore incuriosito ed interessato, e deve essere il punto di partenza per le future produzioni della band. Il secondo motivo è dato invece dal potenziale live che in generale “Le Strade Del Tempo” possiede: Francesco Sarcina e compagni danno il meglio in concerto, dove tutto il loro repertorio acquista maggior valore che su CD.





01.Va Così
02.Parlo Col Vento
03.Senza Indugio
04.Respiro
05.E Volar Via
06.Le Strade Del Tempo
07.Oggi No
08.Le Sirene Del Mare
09.Malie
10.Ridono Gli Dei
11.Come Ieri

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