Popa Chubby
The Fight Is On

2010, Provogue Records
Hard Rock

Recensione di Marco Somma - Pubblicata in data: 10/03/10

Ecco un match che vale una telecronaca!

L’incontro si apre su l’uno/due di Chubby che disorienta leggermente l’avversario. La sicurezza del peso massimo sul ring si fa subito disarmante.  L’atleta trova immediatamente le entrate giuste nei momenti chiave dell’incontro. Sarà lui a condurre le danze e lo mette ben in chiaro fin dai primi scambi. Il primo dei dodici round è giocato su un elegante gioco alle corde. Una finezza inaspettata. “The Fight Is On” e se non avete sentito il gong è solo perché eravate distratti dalla mole di chi avete di fronte.
“We got some rocking to do” da il via al secondo round. Il pugile si è scaldato e parte ora con una serie di jab più decisi, come a dire che non ha infilato i guantoni per fare la calza. Non che avessimo dubbi a riguardo. Con “Locked in a memory” per un attimo temiamo che Popa stia avendo un momento di abbattimento, quasi la voglia di combattere l’avesse abbandonato tutta in una volta. Ted, questo il vero nome dell’uomo dietro al personaggio, emerge con tutto il peso degl’incontri disputati fin qui. Le ferite e la vita dura dell’uomo si fanno sentire.


Il momento di “debolezza” passa in fretta. Riaffiorando dalle nebbie della memoria il ragazzo del Bronx sembra aver ritrovato anche un po’ della spensieratezza dell’infanzia, ammesso e non concesso che ne abbia conosciuta. Quel che è certo è che la successiva “The right time” restituisce al nostro tutta l’agilità e la fluidità di movimento, necessari per tessere una danza degna di un peso piuma intorno al groove di uno dei round più esaltanti.
Una breve parentesi di meditazione sulle note di “Rock & roll is my religion” ed il match riprende a ritmi serrati. P.C. accorcia le distanze e mette a segno una sequenza di montanti dal gusto funky assolutamente devastanti.  Per un attimo sembra di essere tornati sulle strade più povere della grande mela, con carcasse d’auto, idranti aperti a far giocare i bambini e le mamme riverse su vecchie poltrone parcheggiate sui marciapiedi del Queens.
Il suono del gong ci riporta alla dura realtà. Quella del blues più marcio ma anche del country più sanguigno di “Holes”. Torniamo sul ring con il piacere e lo spirito di chi sa di avere a che fare con un vero sportivo, di quelli che ne hanno subite tante e hanno maturato un buon rispetto per i segni della vita. Popa è nato e cresciuto nel Bronx con i nonni italiani e la strada ad educarlo, e scusate il campanilismo, quello che segue è il giusto tributo ad un’arte spesso avvelenata dal business, che qui viene ripulita da ogni contaminazione indegna. Qui ci sono solo passione, di quella fatta di abnegazione e sofferenza oltre che amore, e tecnica raffinata messa completamente al servizio delle radici del rock.


Come un Tyson dei tempi d’oro Popa Chubby potrebbe dare l’impressione di essere solo muscoli e rabbia, ma sotto a tanta massa ci sono cuore e un’abilità sopraffine!
“This cd is dedicated to the human spirit, the will to thrive, the will to survive, and to those who live by their own rules and take no shit.” Firmato: Popa Chubby.





01.The fight Is On
02.We Got some Rocking To Do
03.Locked In A Memory
04.The Right Time
05.Rock And Roll Is My Religion
06.Greepy Gor Hold
07.NYC 1977 Til…
08.Holes
09.Steelhorse Serenade
10.It's Over
11.Wicked Wanda
12.Ace Of Spades (Live)

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