Stigma
Concerto For The Undead

2010, Pivotal Rockordings
Metalcore

Recensione di Federico Botti - Pubblicata in data: 01/04/10

Dopo quasi tre anni dall’LP di debutto “When Midnight Strikes!” tornano i nostrani Stigma con il loro nuovo “Concerto For The Undead”: un comeback atteso da tutti i fan del gruppo e degli ascoltatori di metalcore in generale, che sicuramente avranno individuato in questo combo una delle realtà più promettenti del panorama italiano (ma non solo).

E’ un ritorno con il botto, inutile girarci intorno, dieci tracce tiratissime e tutte egualmente meritevoli di nota (giusto un paio di livello inferiore alle altre), con alcune perle a arricchire un album che già di per sé merita tante lodi. Legati a doppio filo a tematiche horror sin dagli inizi, i nostri ci regalano un concept basato sui “Racconti dalla Cripta”, serie televisiva e fumettistica di culto che ha fatto una sua apparizione anche in Italia negli anni Ottanta. Il concept si rispecchia non solo nei testi ma anche in un artwork di grande effetto, perfetto per questo disco. Oltre a ciò va inoltre sottolineata anche la presenza di personaggi di un certo spessore (almeno per la scena musicale nella quale si inseriscono i piemontesi), Jona Weinhofen (alla produzione, chitarrista dei Bring Me The Horizon), Jamie Hope (The Red Shore) e Jon Hunt (Dead To Fall).

Partiamo subito dai pezzi migliori: “Chop His Head Off” “Prove You Are A Man”, “The Undertaker” e “Beat Me Maestro, Eight To The Dead”, sono quattro brani che valgono il prezzo del disco. Canzoni brutali, folli nella velocità di esecuzione (ma mai fine a se stessa, intervallata da break più rallentati ma pur sempre incisivi e martellanti) eppure cariche di melodia e di pathos, complice un mostruoso (è proprio il caso di dirlo) lavoro alle sei corde e alla sezione ritmica (senza contare ovviamente la prova vocale di Vlad, che vomita strofe su ritornelli alternandosi con gran classica tra scream e growl). Già con la prima traccia i ragazzi mettono immediatamente le carte in tavola, introducendo sin da subito gli elementi sopra menzionati; la loro abilità nel macinare riff dal grande impatto si svela però in maniera magistrale con la successiva “Prove That You Are A Man”: sfido chiunque a dire che la linea principale di chitarra non risulta affascinante e incredibilmente orecchiabile già dal primo ascolto!

Personalmente ritengo che siano questi quattro i brani più rilevanti di un disco che, come detto in precedenza, anche senza di essi avrebbe comunque convinto. Colpiscono meno solo due momenti, “A Monstrous Feeling” e “3000 Years And Still Keeping It Real”, penalizzati forse da una struttura o troppo lineare o derivativa da altri pezzi, ma sono dettagli; “Concerto For The Undead” è un signor disco, un album che non può non sottolineare la classe cristallina di questo combo piemontese.


Gli Stigma non sono più quindi un gruppo promettente, ma una realtà più che consolidata. Adesso sta a questi ragazzi confermare quanto di buono hanno espresso finora sia in sede live che in studio, per un futuro terzo album che, alla luce della qualità dei due dischi precedenti, sarà certamente l’album della loro consacrazione.





01. Chop His Head Off!

02. Prove You Are A Man!

03. And They Died Happily Ever After

04. A Monstrous Feeling

05. The Undertaker

06. What About A Terror Ride?

07. 3000 Years And Still Keeping It Real

08. A Grave Situation

09. Beat Me Maestro, Eight To The Dead!

10. Doctor Skeleton

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