Leng Tch'e
Marasmus

2007, Relapse Records
Grindcore

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 28/03/09

Era lecito aspettarsi di più dai belgi Leng Tch'e per questa seconda uscita per Relapse Records. Il debutto con la label americana aveva visto la band intraprendere una nuova via rispetto ai primi due lavori, con risultati non completamente soddisfacenti, una direzione su cui si snoda anche Marasmus, accentuando le proprie influenze "extra grind", purtroppo con gli stessi risultati altalenanti.

Un disco che alterna episodi molto convincenti ad altri che non lasciano nulla dopo il loro passaggio, privi di mordente, in cui la volontà di presentare un lotto di brani che non siano semplicemente delle stilettate inferte alla velocità della luce è palese dal numero di tracce che compongono il disco (diminuite rispetto ai lavori precedenti) e dalla struttura che vengono ad assumere, in cui vediamo i Leng Tch'e alla ricerca della cosiddetta "forma canzone", tutto questo a discapito della violenza pura. Le intenzioni di Sven de Caluwe (cantante degli Aborted, qui impegnato dietro le pelli) e soci sono lodevoli, ma tanto impegno non è supportato da una effettiva qualità delle idee e delle soluzioni messe in atto, con la sensazione di avere tra le mani un disco altalenante, involuto, in cui in più di un frangente i nostri sembrano procedere col freno a mano tirato.

Le buonissime songs in apertura possono trarre inizialmente in inganno, con Lucid Denial a colpire senza pietà e con 1-800-Apathy a dimostrazione che le carte in regola per un disco di livello i nostri le posseggono eccome. Carte che vengono "sprecate" in malo modo, o meglio, in modo poco incisivo presentando una serie di tracce in cui il death metal si fa strada prepotentemente tra le principali influenze dei belgi, tra groove e ripartenze sulla carta ineccepibili ma che inserite nel contesto di Marasmus mostrano il fianco diverse volte. Non mi sento di indicare un brano in particolare, in quanto un po' tutti appaiono leggermente slegati l'un l'altro, con pochi picchi qualitativi, vedi Obsession Defined, la title-track Marasmus e l'ottima The Divine Collapse, in grado di alzare le quotazioni di un album che certamente poteva essere sviluppato in maniera migliore.

Due anni dopo The Process of Elimination i Leng Tch'e continuano sulla scia propria di quelle formazioni perennemente sul filo del rasoio, in bilico tra produzioni più o meno dignitose, ma che non rendono giustizia alle reali potenzialità della band, per altro espresse in passato.



1. Lucid Denial

2. 1-800-APATHY

3. Tightrope Propaganda

4. Nonsense Status

5. Tainted Righteousness

6. Marasmus

7. Confluence Of Consumers

8. The White Noise

9. Obsession Defined

10. Abstained

11. The Sycophant

12. Social Disgust

13. The Divine Collapse

14. Submissive Manifesto

15. Pattern

16. Trauma|Scourge

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool