Coheed And Cambria
Year Of The Black Rainbow

2010, Roadrunner Records
Prog Rock

Un'opera complessa e articolata, un gruppo originale
Recensione di Daniele Carlucci - Pubblicata in data: 09/04/10

La novella dei Coheed And Cambria è senza dubbio interessante. Quanto meno singolare. Infatti la musica e i testi della band sono legati ad una storia fantascientifica scritta dal cantante e chitarrista Claudio Sanchez. Originariamente concepite come dei fumetti, le avventure partorite dalla mente ingegnosa del leader del gruppo, sono state trasformate in musica. Tutta la saga (che vede come protagonisti Coheed e Cambria Kilgannon) si è evoluta, da quel momento, a braccetto con le composizioni dei Co&Ca, diventando sempre più complessa ed articolata.

Nel 2010 i Coheed And Cambria pubblicano “Year Of The Black Rainbow”, loro nuovo album, il quale rappresenta anche l'ultimo capitolo di “The Amory Wars”, questo il nome dell'avventura inventata da Sanchez. Oltre ad essere l'atto finale della saga, è anche il prequel di tutta la storia e si occupa, tra le altre cose, di descrivere la creazione dei personaggi e fornire elementi utili a capire molti altri aspetti delle vicende sin ora narrate dalla band. Insomma è la risposta a molte domande che saranno frullate nella testa di tanti fan dopo aver ascoltato e, soprattutto, letto i testi dei vecchi allbum. Musicalmente parlando, il disco alterna momenti di facile ascolto, che strizzano l'occhio a melodie accattivanti ed immediate, ad altri in cui ad emergere è lo spirito progressive che risiede nei quattro artisti. Dopo l'intro spettrale, che mette quasi ansia (appena ho fatto partire il cd, ho avuto l'impressione di iniziare a giocare a “Resident Evil” o “Silent Hill”...), si susseguono brani vigorosi ed articolati come “The Broken”, “Guns Of Summer” e “This Shattered Symphony", canzoni più improntate sull'efficacia dei ritornelli come “Here We Are Juggernaut”, “World Of Lines”, “In The Flame Of Error” e “When Skeletons Live”, e pezzi più lenti come le magnetiche “Far” e “Pearl Of The Stars”, la mielosa “Made Out Of Nothing (All That I Am)” e l'attanagliante “The Black Rainbow”, che mette la parola fine sull'album e su tutta “The Amory Wars”.


L'utilizzo di suoni psichedelici e metal assieme, rende davvero unico il sound e lo stile della band, creando atmosfere in grado di calamitare l'attenzione, trascinando quasi l'ascoltatore nel mondo fantastico di Coheed e Cambria. Trattandosi chiaramente di un concept, “Year Of The Black Rainbow” va ascoltato attentamente per tutta la sua interezza: il filo conduttore che lega i testi è altrettanto evidente per quanto riguarda la musica.

I Coheed And Cambria sono un gruppo particolare, che certamente non può mettere d'accordo tutti quanti, ma sono interessanti e meritano di essere ascoltati, anche una volta sola, per curiosità. E l'uscita dell'ultimo album può essere l'occasione giusta per avvicinarsi alla band, per poi proseguire a ritroso magari, come in un film di Tarantino.





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