Svart Crown
Abreaction

2017, Century Media
Black/Death Metal

Recensione di Icilio Bellanima - Pubblicata in data: 20/03/17

A quattro anni dal valido "Profane", i francesi Svart Crown tornano sulle scene con il loro quarto full length, "Abreaction", nuovo step evolutivo della loro sempre più equilibrata commistione di black metal e death metal. A farla da padrone, questa volta, è l'atmosfera morbosa ed ossessiva, degna cornice di un concept legato a doppio filo all'Africa nera e ai riti voodoo, fonte di ispirazione per nulla velata dell'opera, ma trasformata in suggestioni, più che in stucchevoli citazioni inserite forzatamente.
 

Il fulcro della loro proposta restano le sfuriate di blast beat, le melodie nere come la pece e le urla del mastermind Jean-Baptiste Le Bail, chitarrista, cantante e principale compositore, che non nasconde di aver partorito quest'album, definito da lui stesso "catartico" come risposta alla tensione che si respira da oltre un anno a questa parte nel suo paese, ma molto più che in passato, la band rallenta pesantemente, e non lesina su parti più introspettive, arpeggiate, dall'incedere cadenzato e marziale, ricorrendo anche a percussioni tribali o ad un drumming che richiama quelle atmosfere.

 

Khimba Rites o la cantilena centrale di "The Pact: To The Devil His Due" contengono alcuni dei tanti cambi di mood e di ritmo che caratterizzano l'intero Abreaction, che è ricco però di segmenti furiosi e acidi, che ricordano in alcuni momenti i connazionali Deathspell Omega, con cui condividono anche un certo gusto esoterico. L'evoluzione degli Svart Crown ha la forma di un songwriting più complesso e articolato, che si arricchisce ad ogni nuovo ascolto, che regala nuove sfumature di volta in volta, che offre riff mai banali, come l'intro di "Upon This Intimate Madness", schizofrenia allo stato puro, o visioni oscure, come quelle suscitate da "Tentacion", l'antipasto della devastante "Orgasmic Spiritual Ecstasy", il cui videoclip pone da subito le cose in chiaro sull'intero concept di Abreaction.

 

Nella seconda parte l'album si perde un po' di smalto, con qualche soluzione che viene riproposta senza particolari guizzi, non una novità quando si parla di una commistione di generi così difficile da rendere interessante per una sessione di ascolto duratura, ma questo nuovo lavoro degli Svart Crown è senza alcun dubbio di grande spessore, merito anche della produzione, ad opera, ancora una volta, di Francis Caste, già sentito in azione nei precedenti lavori della band, che è andata sul sicuro nonostante questo sia il suo debutto ufficiale su un'etichetta di rilievo come Century Media. Una scommessa indubbiamente vinta da parte della label tedesca.





01. Golden Sacrament
02. Carcosa
03. The Pact: To The Devil His Due
04. Upon This Intimate Madness
05. Khimba Rites
06. Tentacion
07. Orgasmic Spiritual Ecstasy
08. Transsubstantiation
09. Emphatic Illusion
10. Lwas
11. Nganda

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