Alice Cooper
Breadcrumbs [EP]

2019, earMusic
Hard Rock

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 16/09/19

È sempre un gran piacere vedere artisti ormai in avanti con gli anni non aver ancora perso la voglia di mettersi in gioco e di mantenere vivo il contatto con i propri fan. Alice Cooper, da poco entrato nella settima decade di vita nonché nella quinta decade di carriera appartiene a questa ristretta cerchia. Un album da studio due anni fa – “Paranormal”, il ventesimo in carriera -, un conseguente album live lo scorso anno – “A Paranormal Evening At The Olympia Paris” -, l’esperienza con gli Hollywood Vampires arrivata già al secondo capitolo – “Rise” -, un tour questo anno, come sempre accattivante – qui il report della data di Torino -, e ora anche un EP, “Breadcrumbs”, che ci mostra il cantante nativo di Detroit impegnato ad omaggiare apertamente il retaggio musicale della propria città.

 

Dei sei brani che compongono questo veloce e gustoso EP, solo i primi due provengono dalla fervida penna di Cooper. “Detroit City 2020” è una rilettura della canzone pubblicata nel 2003 nell’album “The Eyes Of Alice Cooper”, con un coro completamente stravolto rispetto all’originale e piccoli tocchi sparsi lungo tutti gli arrangiamenti che le donano una patina di freschezza e novità. “Go Man Go” è invece il vero e proprio inedito, quello che dovrebbe essere l’antipasto del prossimo album previsto per il 2020: rock e punk lanciati a grande velocità, grande spazio a riff di chitarra, entra di diritto nel repertorio classico di Alice Cooper.

La parte dedicata alla musica del passato di Detroit è sicuramente più corposa. La versione di “East Side Story” di Bob Seger & The Last Heard è rivista in modo decisamente guitar oriented, lasciando da parte tutte le ottime tastiere dell’originale. Il sound anni ‘60 viene rispettato appieno e la canzone riesce a mantenere un perfetto mix tra lo stile di Seger e quello di Cooper. Ottima rilettura. “Your Mama Won’t Like Me” di Suzi Quatro è senza ombra di dubbio il miglior numero di questo EP: brano funk oriented con un’ottima sezione di ottoni, riff di chitarra che vanno a sostituire quelli originali eseguiti con il basso, ed un Alice Cooper in grande spolvero che si lascia andare ad un’interpretazione estremamente sentita. “Devil With A Blue Dress On/Chains Of Love” è un’entità particolare, visto che perde tutta la componente soul dei due brani originali – rispettivamente dei Mitch Ryder And The Detroit Wheels e dei The Dirtbombs – per acquisirne una più hard rock oriented tipica di Cooper con l’aggiunta di venature garage rock. Molto personale pur rimanendo un omaggio riuscito. La conclusiva “Sister Anne”, degli MC5, mantiene una carica rock anni ’60 pur riuscendo a guadagnare ampi tratti del DNA del sound del cantante di Detroit anche grazie all’eliminazione delle tastiere in favore delle chitarre.

Vista la particolarità dell’EP, non è ancora possibile immaginare come potrà essere il ventunesimo album in studio di Alice Cooper, dato che “Go Man Go” è decisamente poco per farsene un’idea. “Breadcrumbs” è un curioso insieme di brani più vicini agli originali e di altri più in linea con il sound di Alice Cooper. È di certo da vedersi più come un omaggio e un momento per divertirsi facendo musica che come un nuovo tassello della discografia del cantante di Detroit. Non per questo va giudicato come un prodotto di secondo livello, visto che sia la produzione che l’opera di riscrittura sono di ottima qualità. Un lavoro che verrà apprezzato di più dal fan accanito, piuttosto che dal neofita che vuole avvicinarsi alla musica di Cooper.





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