Immolation
Atonement

2017, Nuclear Blast
Death Metal

Non che ce ne fosse bisogno, ma Atonement è l'ennesima dimostrazione dell'indubbia qualità di Dolan e soci, un'ulteriore dichiarazione di intenti che lascia poco spazio alle interpretazioni.

Recensione di Icilio Bellanima - Pubblicata in data: 20/03/17

Poche band possono contare una carriera trentennale fatta di tanti alti e quei pochi, fisiologici bassi che inevitabilmente colpiscono anche i grandi. Men che meno in ambito metal, e più nello specifico, death metal duro e puro. Per i newyorkesi Immolation però, è proprio andata così: nei primissimi demo risalenti alla fine degli anni 80 gettarono i germi di quella che sarebbe stata la loro proposta, un death metal brutale e senza compromessi, senza lasciare un attimo di tregua al povero ascoltatore. Un manifesto i cui esponenti più illustri, come Dawn of Possession o Failures For Gods, per citarne due (non troppo) a caso, rientrano tutt'ora nei classici del genere.
 

Fast forward al 2017: i nostri, capeggiati dagli inossidabili Ross Dolan (voce/basso) e Robert Vigna (chitarra) sin dagli albori, continuano imperterriti nel loro percorso di devastazione, e il loro ultimo lavoro, "Atonement", decimo tassello di un mosaico a tinte fosche, è solo l'ennesima conferma alle buone parole spese sinora. Undici tracce permeate di una sinistra atmosfera, in cui la mostruosa tecnica dei nostri, a partire dal drummer Steve Shalaty, non è mai uno sfoggio sterile e fine a se stesso, ma è sempre asservita al songwriting, nella creazione di un qualcosa che pur restando trincerato in canoni ben precisi, forgiati in parte anche dagli stessi Immolation, risulta fresco e dal piglio assassino. Sparate mostruose e velocissime, assoli dal gusto melodico malsano, riffing che si barcamena tra soluzioni più classiche ed altre più cacofoniche e noisy, ma anche momenti di tregua in cui è il male più puro ed incontaminato a dominare (l'attacco dell'opener "The Distorting Light" ne è un esempio lampante, così come quello di "Thrown To The Fire"), che proseguendo nell'ascolto hanno più l'aspetto di una "calma prima della tempesta", più che di un favore alle povere orecchie del malcapitato di turno.

 

Chiudono il cerchio una produzione nitida e pulita che rende giustizia ad ogni singolo strumento, lasciando trasparire ogni precisissimo colpo di batteria, così come ogni funesta nota sparata da Vigna e Bouks nei loro tantissimi assoli sparpagliati come mine su un campo di battaglia martoriato già di suo, ma anche una magistrale copertina, con un angelo della morte che semina odio e distruzione su un fiume di sangue e cadaveri: un po' come gli Immolation stessi. Non che ce ne fosse bisogno, ma "Atonement" è l'ennesima dimostrazione dell'indubbia qualità di Dolan e soci, un'ulteriore dichiarazione di intenti che lascia poco spazio alle interpretazioni.





01. The Distorting Light
02. When The Jackals Come
03. Fostering The Divide
04. Rise The Heretics
05. Thrown To The Fire
06. Destructive Currents
07. Lower
08. Atonement
09. Above All
10. The Power Of Gods
11. Epiphany

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