Blind Guardian
Tales From The Twilight World

1990, No Remorse
Power Metal

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 09/02/15

No, non vi annoieremo ancora una volta con la storia del metal all’inizio degli anni ’90, del grunge e via discorrendo. Per una volta cambieremo prospettiva: mentre fior di gruppi perdevano pezzi o nella migliore delle ipotesi cambiavano pelle, da qualche parte in Germania bands come Gamma Ray, Rage, Running Wild, Heaven’s Gate lavoravano silenziosamente per la riscossa delle sonorità tradizionali che sarebbero tornate in auge qualche anno più tardi. Oggi fa sorridere pensare ai Blind Guardian come a un gruppo di giovani brufolosi allevati a birra weiss e schnitzel, come in effetti appaiono a guardare le foto dell’epoca, oggi che sono quelli delle produzioni faraoniche, delle orchestre e dei battage pubblicitari in pompa magna a firma Nuclear Blast. Hansi Kursch e i suoi amici sgomitavano nella scena nazionale già da qualche anno con “Battallions Of Fear” e “Follow The Blind”, dischi di buon livello ma ancora troppo derivativi per gridare al miracolo. Fino a quando il gruppo giunge a maturazione e sotto la guida del produttore Kalle Trapp arriva il disco che scombussola tutto: “Tales From The Twilight World” è fuoco che cova sotto la cenere dell’underground tedesco, quel mondo magico e misterioso che attira ancora milioni di fans con la sua aura di mito e integrità.

Pestavano eccome i Blind Guardian in quegli anni: il loro era un sound tutt’altro che rivoluzionario, proveniente da quella zona grigia in cui confluiscono speed, thrash e un power che non era ancora associato di default alla parola “happy”. Un suono che letteralmente profumava di quella vecchia Germania ancora intenta a raccogliere le macerie del Muro di Berlino. Questo è l’elemento discriminante dei cinque di Krefeld, nella loro proposta si riversa tutta la mistica teutonica fatta di un sound rigoroso e senza compromessi, suoni non certo eleganti ma decisi, richiami alle atmosfere fantastiche e al mito, alle brughiere, ai boschi e persino alla musica classica, autentico patrimonio della cultura popolare di oltre Reno, al pari di quella spiccata attitudine al coro “volk” che diventerà il loro tratto distintivo. Lontano dall’essere una mera trasposizione della tradizione fantasy letteraria, nell’universo parallelo dei Blind Guardian si incrociano mito, letteratura e fantascienza, Stephen King e “Dune”, “Elric di Melniboné” e Steven Spielberg, ed è popolato da creature soprannaturali prese in prestito dalla tradizione nordica.

Ed eccoli qui, i pezzi che formano questo capolavoro: “Traveller In Time” e “Welcome To Dying” costituiscono ancora oggi un uno-due micidiale e inamovibile da qualsiasi setlist, “Weird Dreams” è un brillante pezzo strumentale in odore di “Walls Of Jericho”, “Lost In The Twilight Hall” porta con sé la benedizione di Kai Hansen e il solito coro spaccaossa. Pezzi di livello altissimo cui fanno da corollario bordate di vaga ispirazione thrash come “Goodbye My Friend” e “Tommyknockers”, corredate (soprattutto la prima) da sontuose melodie. Le promesse non mantenute di “Altair 4” si fanno comunque perdonare di fronte ai due capolavori ispirati alle più classiche saghe fantasy; parliamo ovviamente del “Signore degli Anelli” e dell’omonima canzone oltre a “The Last Candle”, due brani che meriterebbero un articolo dedicato per la magia che emanano. “Lord Of The Rings” è il brano che i metallari di mezzo mondo aspettavano da sempre: mai nessuno è riuscito a trasporre le sensazioni e le atmosfere della saga in poche note, un pezzo praticamente perfetto nella sua evocativa veste acustica. “The Last Candle” è il punto di non ritorno: i Guardian vincono la scommessa di scrivere un pezzo al tempo stesso malinconico e potente, una speed song costruita su una suggestiva linea vocale, da quel primo “have you forgotten her?” cui segue la struggente melodia delle chitarre, poche note che potrebbero far sorridere a fronte delle iperproduzioni odierne, capaci tuttavia di evocare mondi lontani come poco altro.

“Tales From The Twilight World” irrompe sulla scena con la forza di un disco che è rivoluzionario pur suonando tradizionale, con una forza d’urto e una freschezza tali da lanciare i Blind Guardian nell’olimpo dei grandi con biglietto di sola andata. Milioni di fans hanno viaggiato con la mente sulle note di questo disco che sembra davvero appartenere a un’altra epoca, ma che conserva per intero il fascino che emanava, allora come oggi. “Tales” non è solo una raccolta di canzoni, o un sound definito. “Tales” è un mondo a parte.




01. Traveller In Time
02. Welcome To Dying
03. Weird Dreams
04. Lord Of The Rings
05. Goodbye My Friend
06. Lost In The Twilight Hall
07. Tommyknockers
08. Altair 4
09. The Last Candle

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