Edguy
Monuments

2017, Nuclear Blast
Power Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 09/07/17

25 anni. Un gran bel traguardo, soprattutto considerando come nel lontano 1992 gli Edguy non fossero di certo una band dal futuro roseo, tutti intenti a suonare semplici cover dei brani di band più famose come Bon Jovi, Kiss o AC/DC. Un passatempo divertente ma nulla di più. 5 lustri più tardi, quella band tutt’altro che competente si è trasformata in un’affiatata macchina di puro divertimento heavy metal, spaziando dal più congeniale, per loro, power metal all’hard rock. 25 anni di carriera tuttora in gran ascesa. Quale modo migliore di festeggiare il primo quarto di secolo di vita del combo di Fulda se non dando alle stampe una compilation che racconti alquanto fedelmente l’evoluzione della loro musica? Ecco quindi “Monuments” (di cui ci hanno parlato nella nostra intervista), imponente doppio CD che i cinque musicisti hanno voluto rendere ancora più epico allegando anche un DVD con l’intero concerto registrato nel 2004 a San Paolo, Brasile, in occasione del tour di “Hellfire Club”.

Al di là delle singole canzoni che, come nella scaletta di un concerto dal vivo, possono appagare o meno l’ascoltatore a seconda delle proprie preferenze all’interno della ormai vasta discografia della band, “Monuments” si rivela ulteriormente interessante per l’aggiunta di ben cinque brani inediti. Così come le restanti 23 tracce, anche questi cinque brani iniziali riescono a mostrarci i diversi momenti e le diverse influenze che hanno caratterizzato la carriera degli Edguy. Si parte con “Ravenblack”, brano pubblicato da qualche tempo come primo singolo. Ci troviamo di fronte ad un mid-tempo di power metal melodico che ci riporta ai tempi di “Tinnitus Sanctus”. Nonostante il riff di chitarra alquanto oscuro, il ritornello tende ad alleggerire notevolmente l’atmosfera, diventando il classico brano da cantare a squarciagola durante i concerti. “Wrestle The Devil”, recentissimo secondo singolo, staziona invece dalle parti di un hard rock molto leggero che non avrebbe stonato ai tempi di “Age Of The Joker”. Il terzo inedito è “Open Sesame”, brano veloce che presenta ancora elementi hard rock e cori power metal che ci riportano ai primi anni di attività della band. “Landmarks” e “The Mountaineer” faranno la gioia degli estimatori degli Helloween, band amata anche dal combo di Fulda. La prima è nuovamente un ritorno al passato della band, con taglienti riff di chitarra supportati da una veloce batteria, con un coro che guarda ai due “Keeper Of The Seven Keys” delle zucche di Amburgo. La seconda, che si colloca a cavallo tra le influenze hard rock e quelle power metal tanto care alla band, è un ulteriore atto d’amore verso gli Helloween, guardando nuovamente ai due “Keeper…”. Questo quintetto di nuovi classici non lascia affatto delusi. Ci troviamo di fronte a brani di ottimo livello, a cavallo tra la mimesi e l’omaggio, che non stonano affatto in una compilation che guarda alla storia del combo tedesco.

Le restanti tracce non hanno bisogno di alcuna introduzione, visto che ormai fanno parte della storia del metal teutonico, brani cantati da migliaia di fan in tutto il mondo. I grandi nomi – “Lavatory Love Machine”, “Babylon”, “Tears Of A Mandrake”, “King Of Fools”, “Vain Glory Opera”, etc. – ci sono tutti, ma fa piacere vedere anche tracce meno note ma che comunque rappresentano appieno lo stile e la vita degli Edguy. Ben vengano, dunque, canzoni come “Judas At The Opera” – dove appare anche il buon Michael Kiske -, “Holy Water” e “Spooks In The Attic”, finora presenti solo su gli EP della band. A chiusura del secondo CD viene presentato “Reborn In The Waste”, inedito proveniente dalle registrazioni di “Savage Poetry”. Il brano non aggiunge né toglie nulla a quanto già detto in questi anni dal combo tedesco, però è un curioso tuffo nel passato, una rivisitazione molto personale della New Wave Of British Heavy Metal, con un Tobias Sammet molto giovane ed un assolo di tastiere a donare quel tocco di particolarità.

“Monuments” è un ottimo prodotto che non lascerà deluso nessuno, dal fan più acceso a chi si avvicina per la prima volta alla band. Sammet e soci hanno pensato bene di infarcire questa compilation di ogni ben di Dio, dalle chicche del passato al DVD con un concerto intero e diversi video, fino a giungere alla versione per accanito sostenitore della band dove è compreso anche un volume di 160 pagine ricco di fotografie provenienti dalle collezioni private dei membri del combo. È un perfetto punto di arrivo per chiudere la prima parte della carriera degli Edguy nonché il momento giusto per ripartire verso il prossimo quarto di secolo, augurandosi che si riveli altrettanto fortunato.



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