Un tempo era la città dei mille mestieri. Per i Peaky Blinders (quelli della serie TV) invece era "la città dei mille se...". Benvenuti a Birmingham, specchio di un passato glorioso, un presente post industriale e un futuro tutto da scrivere. Qui sono nati Black Sabbath, Judas Priest, Magnum e persino i Duran Duran, più qualcun altro che sicuramente ci sfugge. Qui Steve Hackett ha deciso di immortalare il suo nuovo disco dal vivo, il quarto in sei anni, nella città che fu dell'acciaio e dei mille "se". E se ad esempio, Steve Hackett non avesse pubblicato questo disco, la sua carriera ne avrebbe in qualche modo risentito? Col senno di poi la domanda non si pone, perché l'opera in questione rappresenta l'ennesima occasione per regalare ai fan un'ora e mezza di autentica goduria.
"Wuthering Nights: Live in Birmingham" segue a breve distanza (diciotto mesi) il notevole "Total Experience: Live In Liverpool". Il concerto nella città dei Fab Four aveva una precisa connotazione che definiremmo sociologica, in linea con i temi e lo spirito di "Wolflight": qui la ricorrenza è rappresentata dai quarant'anni di "Wind & Wuthering", ultimo e controverso capitolo dei Genesis con Hackett in formazione. Se la scelta di riproporre o celebrare un disco è ormai prassi, quella di recuperare un lavoro discusso e non unanimemente riconosciuto come pietra miliare è senz'altro una scelta originale, senza contare che proprio da lì è partita la florida carriera solista del chitarrista londinese. Sulla carta le differenze con i tanti album dal vivo degli ultimi anni non sono poi molte, c'è il fido Nad Sylvan alla voce, Nick Beggs, John Hackett, la stessa formazione che abbiamo potuto ammirare negli ultimi tour.
Se il disco uno rappresenta un ottimo concentrato del repertorio solista (grande spazio dedicato all'ultimo "The Night Siren"), nel disco due a farla da padrone è il Genesis Revisited con la riproposizione quasi integrale di "Wind And Wuthering". Sappiamo che le esibizioni di Hackett si caratterizzano per la pressoché fedele esecuzione dei brani e anche Birmingham in questo non fa eccezione. La scaletta non è una pedissequa ripetizione del live precedente, e questo non può che incoraggiare l'acquisto; persino la sezione dedicata ai Genesis non presenta brani già sentiti, oltre al disco in oggetto fanno bella mostra "Dance On A Volcano" e "Los Endos" più le eterne "The Musical Box" e "Firth Of Fifth". Siamo, inutile dirlo, all'ABC del progressive rock: lo zuccherino in scaletta però si chiama "Inside And Out", estratto dall'EP "Spot The Pigeon" pubblicato dai Genesis appena dopo "Wind & Wuthering", per quella che fu davvero la parola fine per la formazione storica. Per goderci il genio di Hackett avremo ancora un bel po' di tempo e se volete aggiungere un plus, dedicate tempo e soldi alla versione in DVD/Blue Ray del concerto integrale per una autentica esperienza sensoriale.
Steve Hackett è l'unico ex Genesis ad aver raccolto l'eredità di quella grandiosa esperienza musicale e di questo gliene va dato atto. Avesse pubblicato dischi live fotocopia glielo avremmo comunque perdonato; davanti a un prodotto come "Live In Birmingham" dunque, non possiamo far altro che spellarci le mani.