Methodica
The Silence Of Wisdom

2015, Vrec
Prog Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 19/11/15

Ci sono voluti ben sei anni ai Methodica per dare un seguito al loro album di debutto “Searching For Reflections”. Vero è che nel frattempo il combo veronese non è rimasto inattivo durante questi anni, pubblicando l’EP “Light My Fire” nel 2012 e contribuendo con propri brani a CD compilation quali “Waiting For The Moon” (un tributo ai Doors) o “Pistoia Blues Next Generation”.

L’uscita di “The Silence Of Wisdom” è non solo conferma della bravura della band, ma anche la dimostrazione che il percorso di crescita creativa e tecnica è ancora in pieno sviluppo. Questo nuovo parto del combo veneto non è solo abilità e melodia, ma soprattutto emozioni che accompagnano costantemente il percorso, doloroso ma anche non avaro di momenti di dolcezza, approntato da Massimo Piubelli e soci. Dream Theater, Porcupine Tree, Tool. Citare apertamente le influenze percepibili sarebbe quasi come voler sminuire l’immenso lavoro profuso dalla band, un lavoro che gioca costantemente al rialzo, con l’inserimento dell’inedita componente data dall’orchestra, e che si fonda su uno stile divenuto caratterizzante delle composizioni della band. “The Lord Of Empty Spaces”, il brano più noto perché già presente nella compilation “Pistoia Blues Next Generation”, è il perfetto riassunto di quanto proposto dai Methodica: emozioni eteree e sognanti che vengono completamente spazzate via da incalzanti scoppi di violenza musicale, il tutto condito da echi pinkfloydiani a cementare l’aura di capolavoro che aleggia sull’album. Trovare un brano più debole degli altri all’interno del CD è impresa veramente ardua, vista la cura certosina ad ogni dettaglio profusa dalla band. “Caged” dà sfoggio della bravura tecnica della band lungo tutti i suoi quattordici minuti di durata, una lunga cavalcata che pesca nella tradizione prog. “The Angel Lies Dying” si segnala per l’ottimo contributo prestato da Marta Cicogna in ambito vocale che va ad accompagnare il sempre esemplare Piubelli in un brano sporco ed ossessivo. “Destruction Of Idols”: ipnotica, tutta giocata sulle progressioni delle sequenze ritmiche, ruvida, cattiva, con un richiamo ai Dream Theater del periodo più recente. Questi possono anche essere i punti più alti dell’album, ma le restanti tracce non sono inferiori in quanto a qualità e a diversificazione di atmosfere. Se la bravura nello scrivere brani propri è innegabile, i Methodica riescono anche in modo eccelso nell’opera di rilettura di brani altrui. Già lo avevano dimostrato con la loro versione di “Light My Fire” e in questa occasione lo fanno andando a infondere nuova vita ad un classico dei Genesis. “Firth Of Fifth” assume una nuova personalità e se il DNA è quello della band inglese, la sostanza è tutta dei Methodica. Prog e metal che si uniscono in modo estremamente armonioso per dare vita ad una creatura pulsante di emozioni e sensazioni.

Con “The Silence Of Wisdom” la band realizza un prodotto decisamente internazionale, con tutte le connotazioni positive che questo termine può avere. Non solo per quanto riguarda l’aspetto puramente musicale, ma anche per i testi, che guardano ad ambiti legati alla società ed ai problemi che la caratterizzano, o ancora per la confezione, con un booklet estremamente curato che si sviluppa a partire da una copertina pregna di significati. Anni di duro lavoro stanno dando i propri frutti e la direzione musicale che i Methodica stanno seguendo non può che portare ad ulteriori, e meritatissimi, riconoscimenti, sia di pubblico che di critica.




01. Ukiyo-E: Intro
02. The Angel Lies Dying
03. J.
04. Only Blue
05. Caged
06. The Lord Of Empty Spaces
07. Destruction Of Idols
08. Ukiyo–E
09. Firth Of Fifth (Bonus Track)

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