Powerwolf
Blessed & Possessed

2015, Napalm Records
Power Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 17/07/15

Powerwolf: amati ed odiati nella stessa misura. Riescono a scatenare le reazioni più estreme dello spettro emotivo rendendo impossibile il rimanere indifferenti alla loro musica. Una capacità non da poco che, nel bene e nel male, permette al quintetto tedesco di mantenere sempre un’ottima visibilità all’interno del mondo del power metal. Con estrema puntualità, a conclusione della biennale attesa per un nuovo album, la band riporta in scena il proprio mondo fatto di religione, lupi mannari e vampiri con questo “Blessed & Possessed”.

Arrivati al sesto album in carriera, con uno stile oramai ben radicato e che mai subirà variazioni (per esplicito volere della band) è più che naturale chiedersi quanto appetibile possa essere questo nuovo parto della mente oscura di Attila Dorn e soci. Parti in latino, organo, i numerosi “hallelujah”, la voce tenorile di Dorn, cori estremamente accattivanti: gli elementi tipici del sound del combo tedesco ci sono tutti ed il legame con le ultime produzioni della band è talmente evidente che in diversi momenti il richiamo a brani già sentiti (“Amen & Attack” per “Blessed & Possessed”, “Son Of A Wolf” per “Dead Until Dark” e via proseguendo) è fastidiosamente persistente.

I Powerwolf non innovano, ma fortunatamente non ristagnano neppure. Se è vero che il voler applicare una formula ormai standard ad ogni loro composizione preclude ampi spazi di manovra in fatto di variabilità, è pur vero che la band cerca di utilizzare quei pochi elementi modificabili per differenziare quanto più possibile i singoli brani. Elemento principale di questa politica sono i riff di chitarra. Meno evidenti nei brani veloci, molto più diffusi in quelli midtempo, sono uno dei due motivi (se non direttamente il motivo principale) per cui “Blessed & Possessed” risulta un album godibile. Che sia il riff estremamente maideniano di “Sacramental Sister” o quello classicheggiante di “Armata Strigoi” o ancora quello vecchio stampo ottantiano di “We Are The Wild”, il lavoro svolto dai fratelli Greywolf è sempre accattivante, vario e mai stancante.

Accanto ai riff, l’altro elemento di richiamo della musica dei Powerwolf sono i cori. Ci si può anche trovare di fronte al brano più fiacco dello loro discografia, ma si può comunque stare certi che non appena arriverà il momento del coro non si rimarrà scontenti in quanto ad epicità, cantabilità e trasporto emotivo. I Powerwolf sanno fare dannatamente bene il loro lavoro: nel corso della loro carriera la quantità di cori capaci di stamparsi in testa e di non volerne uscire anche a giorni di distanza è veramente elevata. I cori vengono pensati non tanto nell’economia della struttura del singolo brano, ma in funzione della loro riuscita dal vivo, quando gli elementi presenti sul palco e la risposta proveniente dal pubblico confluiscono a formare una creatura viva e pulsante.

Oggettivamente, “Blessed & Possessed” non è nulla di nuovo. Non farà certamente la gioia dell’ascoltatore che esige di poter trovare in un nuovo album elementi di crescita ed innovazione rispetto a quanto già sentito, ma chi invece già ama lo stile dei Powerwolf o chi adora lasciarsi trascinare da coretti e riff orecchiabili avrà di che gioire. Di elementi validi, nell’album, ve ne sono in buon numero e quindi, nonostante il voto non alto, se ne consiglia l’ascolto a tutti gli amanti della musica che trova nella componente dal vivo il proprio motivo di essere.




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