Stage Of Reality
Stage Of Reality

2017, Rock Avenue Records
Progressive Metal

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 18/10/17

Il progetto Stage Of Reality nasce nel 2014 con alcune importanti premesse, in primis il background dei suoi componenti che potevano vantare già trascorsi significativi in acts di un certo livello (il fondatore Andrea Neri per esempio ha militato nella band di Blaze Bayley in qualità di chitarrista, con ulteriori esperienze fra TV e teatro). Dal lato strettamente musicale quella del combo romano, collocata a metà strada fra progressive e crossover, è una proposta ad alto grado di fruibilità in cui le declinazioni del prog non seguono tanto le trame più contorte, bensì quelle più melodiche dei Dream Theater prima maniera o di certe cose dei Fates Warning. In questo senso la voce di Damiano Borgi e il suo background che parte dal pop per arrivare all'hard rock rappresenta senz'altro un valore aggiunto, ma è da un punto di vista strettamente lirico che gli Stage Of Reality osano davvero: se già il debutto "The Breathing Machines" del 2014 era ispirato agli "Scritti Corsari" di Pasolini e "La Fattoria degli Animali" di Orwell, anche con il nuovo disco la band prosegue la sua riflessione critica sui problemi del nostro tempo, arrivando persino ad affrontare un caso fra i più drammatici della recente cronaca italiana, ovvero la tragedia del povero Stefano Cucchi. Fare vaga critica al sistema è un conto, affrontare temi importanti facendo nomi e cognomi è un esercizio cui le band metal ormai sono disabituate, contravvenendo la rabbia che ha sempre contraddistinto le origini di questo genere.
 
"Stage Of Reality" (qui il suo più recente singolo, "Spectral Drum Down") è nel complesso un'opera estremamamente godibile per le caratteristiche di cui sopra e che può avvalersi anche della partecipazione di ospiti illustri come Blaze Bayley e Amanda Somerville: i toni oscuri di "Warlord" e quelli malinconici della cover di "Back To Black" firmata Amy Winehouse non spiccano certo per il contributo degli ospiti, in particolare la prima traccia risulta buona nelle intenzioni ma incerta nel risultato. Le note dolenti dell'opera vengono proprio dalle quella tonalità cupe potenzialmente riconducibili al crossover, che a tratti suonano forzatamente aggressive, come se non fossero del tutto nelle corde dei musicisti. La performance degli Stage Of Reality segue in parallelo quella del loro singer: quando si tratta di esaltare la componente melodica mostrano di sapere il fatto loro, ma tentennano e tendono un po' al cliché quando invece la parte "moderna" prende il sopravvento. I pezzi destinati a restare sono tutti nella parte finale dell'opera e sono non a caso  i più melodici, "Bad Religion", "Wake Up", "Legitimate Rage" e la fantastica "Dignity" uscita come singolo promozionale.

Al di là di tutto, questa opera omonima degli Stage Of Reality si attesta su livelli più che buoni; forse per spiccare il volo in un mercato affollato ed esigente come il metal prog c'è bisogno di qualcosa in più, ma con i dovuti accorgimenti gli Stage Of Reality potrebbero raggiungere risultati importanti. L'importante, come sempre in questi casi, è non mollare.




01. Spectral Drum Down 
02. Think Twice 
03. Warlord (feat. Blaze Bayley)
04. Not in Vain 
05. Don't Touch the Children 
06. Back to Black (feat. Amanda Somerville) 
07. Wake Up
08. Legitimate Rage (dedicated to Stefano Cucchi)
09. Never (remastered version) 
10. Bad Religion 
11. Dignity (special album remix)

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