Van Canto
Voices Of Fire

2016, earMusic
Heavy Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 11/03/16

Giunti a compiere i primi dieci anni di attività, i Van Canto si presentano ai loro fan con un progetto a dir poco ambizioso: dare vita alla prima metal opera a cappella, il vocal metal musical “Voices Of Fire”. Per ottenere il massimo risultato da questa pietra miliare, il combo berlinese ha voluto dedicarsi anima e corpo al progetto, non lesinando certamente in contributi esterni.

Il più importante di tali contributi è sicuramente quello di Christoph Hardebusch, noto scrittore tedesco di romanzi fantasy, che insieme al cantante Dennis "Sly" Schunke si è occupato della parte narrativa del progetto, dando vita ad un mondo fantastico fatto di draghi, magia ed eserciti in battaglia, dove poter ambientare la storia narrata dall’album. Iniziativa decisamente lodevole, che non si esaurisce al solo album della band, ma prosegue in un racconto inedito dello scrittore, dal titolo FeuerStimmen (Voci di fuoco in italiano, titolo estremamente evocativo e calzante pensandolo in riferimento ai Van Canto), in uscita contemporaneamente a “Voices Of Fire”. A donare visivamente la vita a questo mondo fantasy è stato chiamato l’artista brasiliano Asmar Arroyo, autore sia della copertina dell’album, sia di diverse illustrazioni che delizieranno la vista di chi acquisterà soprattutto la versione Mediabook del disco. La bravura di questo artista è veramente elevata, ed il suo contributo nel delineare con chiarezza e fascino le terre fantastiche narrate dalla band non può che essere lodato. La terza, pregevole collaborazione è data invece dall’attore britannico John Rhys-Davies, noto al grande pubblico per dozzine di caratterizzazioni, tra le quali vale la pena ricordare quella di Sallah, presente in due film del ciclo di Indiana Jones, e, rimanendo più in tema fantasy, di Gimli nella trilogia de Il signore degli anelli e di Re Eventine Elessedil nella prima stagione de The Shannara Chronicles. Come un novello Christopher Lee, Rhys-Davies viene chiamato a recitare i passaggi narrativi presenti al termine di ogni traccia dell’album, ai quali si sommano il prologo e l’epilogo. Dotato di una voce profonda nonché distintamente caratteristica, l’attore aggiunge alle prestazioni vocali della band un piacevole diversivo capace di donare profondità e coinvolgimento emotivo ad una storia ben studiata. Il quarto, e finale contributo è quello della London Metro Voices, coro inglese solito lavorare con la London Philharmonic Orchestra e ben conosciuto in campo cinematografico per le ottime prestazioni conseguite nella trilogia de Il signore degli anelli e in due capitoli de I pirati dei Caraibi.

Le basi per ottenere un album di grande effetto ci sono tutte, manca solo da esaminare il lavoro dei Van Canto. La formazione si presenta pressoché invariata, l’unica novità da segnalare è un cambio al basso con l’ingresso di Jan Moritz in sostituzione di Ingo Sterzinger. Le due voci principali, Inga Scharf e Sly, coadiuvate dalla London Metro Voices, riescono a creare la perfetta atmosfera per un album di puro epic metal. Lo spirito che si respira in brani come “Clashing On Armour Plates” o “The Bardcall” (di cui è già disponibile anche un bel video) può tranquillamente essere paragonato a quanto proposto da band di gran rilievo in campo epic come Manowar o, per guardare in territorio italico, Rhapsody Of Fire. La batteria di Bastian Emig, unico vero strumento musicale presente nel combo, risulta ancora più incisiva del solito, ideale tappeto sonoro sul quale stendere la vocalizzazione di Ross Thompson e Stefan Schmidt. Alcuni passaggi di assoli di “chitarra” eseguiti dai due non sono per nulla inferiori in quanto a tecnica e fantasia di scrittura ai migliori esponenti in campo epic metal. Un discorso a parte lo merita la bonus track “Hymn”, presente nella versione Mediabook. Rispetto alle classiche composizioni della band, questo brano risulta ancora più minimale, escludendo del tutto qualsiasi strumento, vero o vocalizzato, per lasciare il campo alle sole voci, sia del coro che dei due cantanti principali. Vista la totale estraneità stilistica rispetto alle altre canzoni dell’album, non si può che lodare la scelta compiuta dalla band di presentarla come un semplice tocco di atmosfera aggiuntivo all’interno di un’edizione da collezione, senza così andare ad intaccare la coerenza della scaletta della versione base.

Se i brani sono tutti di buon livello qualitativo, ciò che sinceramente non fa funzionare fino in fondo questo nuovo lavoro dei Van Canto è proprio lo stile della band, incentrato solo su voci a cappella. I limiti fisici che derivano dall’impiego di strumenti solamente vocali non permettono di differenziare in modo marcato i singoli brani. In questo modo è difficile – ma non impossibile – far emergere una o più tracce che brillino e si facciano ricordare, rischiando così di far passare velocemente l’interesse e di far subentrare la noia. Tutto ciò è ancor più vero quando non si può contare sulla sorpresa causata dalla presenza di cover famose – dal 2006 ad oggi, questo è il primo album di soli inediti –, che sono sempre state il vero punto trainante della proposta musicale del combo, il tramite attraverso cui raggiungere il grosso pubblico.

Con “Voices Of Fire “ i Van Canto riescono a realizzare forse l’album più spettacolare della loro carriera, sia sotto l’aspetto canoro che sotto quello grafico. Di fatto hanno raggiunto i limiti naturali del loro stile, oltre i quali non potranno andare se non aggiungendo degli strumenti musicali veri e propri. Le manchevolezze di questo ultimo full-length non sono quindi assolutamente da ascrivere al combo tedesco, che anzi si è reso partecipe di una prova eccelsa, facendo tutto ciò che era in suo potere. Dopo questo nuova vetta, sarà interessante scoprire che cosa si inventerà di nuovo la band berlinese per rendere ancora fresca e più accattivante la prossima prova in studio.




01. Prologue
02. Clashings On Armour Plates
03. Dragonwake
04. Time And Time Again
05. All My Life
06. Battleday's Dawn
07. Firevows (Join The Journey)
08. The Oracle
09. The Betrayal
10. We Are One
11. The Bardcall
12. To Catharsis
13. Epilogue
14. Hymn (Bonus Track Mediabook)

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