Virtual Symmetry
X-Gate Suite [EP]

2017, Autoprodotto
Progressive Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 30/06/17

Vi sono band che lasciano passare anni prima di dare alle stampe un nuovo album, e poi ve ne sono altre che invece non smetterebbero mai di realizzare nuova musica. I Virtual Symmetry sembrano appartenere a questa seconda categoria. Usciti l’anno scorso con l’album di debutto “Message From Eternity”, in questo 2017 ritornano nuovamente con un EP che, magia del prog, con i suoi 32 minuti raggiunge quasi la durata di un full-length tradizionale. Con “X-Gate Suite” la band meneghina ha confezionato un ottimo prodotto, sia sotto l’aspetto musicale – che è quello più importante –, sia per quanto concerne la parte grafica, che non risente dei limiti dell’autoproduzione. L’aggiunta di un DVD che presenta un vero e proprio mediometraggio della durata di 38 minuti, dove l’esecuzione dei tre brani si sviluppa inframmezzata a spezzoni di fiction girati per l’occasione seguendo la storia elaborata dal tastierista Mark Bravi, è un piacevole extra che dona ancor più spessore al concept che fa da sfondo all’EP.

I tre brani che compongono la “X-Gate Suite”, pur mantenendo una certa autonomia, riescono ad integrarsi perfettamente, dando l’idea di trovarsi di fronte ad un’unica, monumentale composizione e l’aiuto visivo del DVD accentua ulteriormente questa sensazione. L’ottima scrittura del chitarrista Valerio “Æsir” Villa (“Eyes Of Salvation”), del bassista Alessandro Poppale (“Alchymera”) e del tastierista Mark Bravi (“Elevate”, insieme a Villa) permette alle tre canzoni di fluire in modo perfettamente naturale: tutte le singole sezioni che vanno a comporre le tre tracce riescono a non risultare semplice sfoggio di tecnica, sterile progressione senza alcuna anima e, nonostante la complessità che caratterizza tutte e tre le composizioni, non viene mai persa di vista la visione generale. Come accadeva già nell’album di debutto, viene lasciato largo spazio alle emozioni, che sembrano essere l’elemento fondante della musica del quintetto lombardo. D’altro canto, la propensione della band ad un’ottica cinematografica non può che portare ad accentuare questo aspetto, come ogni colonna sonora degna di tale nome dovrebbe fare. Mettersi ad elencare le influenze che vengono alla mente durante l’ascolto dei brani sarebbe quasi voler sminuire l’impegno profuso dai musicisti nel dare vita alle tre tracce. Da questo punto di vista è meglio sottolineare come, all’interno di una visione musicale molto personale, la band abbia voluto omaggiare qua e là alcuni grandi del panorama prog e non, senza per questo ritrovarsi a copiare spudoratamente idee e tematiche. Una menzione speciale va fatta per il cantante Marco Pastorino (Temperance, ex Secret Sphere), autore di una grandissima prova vocale, perfetto lungo tutto quell’ottovolante di emozioni e ritmi che è la musica dei Virtual Symmetry. Il duetto all’interno di “Elevate” con l’ospite Diane Balzari (Lost Journey) è una piacevole sorpresa, capace di donare ancor più raffinatezza e coinvolgimento ad una musica già di suo capace di trascinare l’ascoltatore.

Nell’ottica degli EP, dove spesso ci troviamo di fronte a semplici riempitivi o frugali antipasti, pensati più per tenere sveglia l’attenzione dei fan e, perché no, per raccogliere qualche soldo in più, “X-Gate Suite” è una perla rara, confezionata con tutta la passione del vero estimatore della musica, suonata o ascoltata.



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