Il teatro Paradiso di Amsterdam è un luogo che, da sempre, sancisce celebrazioni importanti per i gruppi della cosiddetta female fronted symphonic metal scene olandese. Quindi, come per gli Epica prima di loro, anche per i Delain giunge il momento di soffiare sulla corposa torta delle dieci candeline dalla nascita, e lo si fa con il classico concerto-raccoglitore di un’intera carriera immortalato sia su dischi audio, che su DVD/Bluray, edizione oggetto della presente recensione.
Come facilmente intuibile, la prima cosa che salta all’occhio scorrendo la tracklist di questo “A Decade Of Delain” è un forte bilanciamento lungo tutti e cinque i principali capitoli discografici della cosiddetta “costola apocrifa” dei Within Temptation che furono, così come una lista di guest chiamati occasionalmente sul palco di un certo spessore: da Alissa White-Gluz degli Arch Enemy, a Burton C. Bell dei Fear Factory, passando per una sempre gradevole prezzemolina Liv Kristine (Marco Hietala non viene intenzionalmente citato in quanto il Norman Reedus del symphonic metal qui non presenza fisicamente, ma solo come immagine proiettata sul megaschermo alle spalle della band).
In queste quasi due ore di musica, poi, spicca soprattutto lei, Charlotte Wessels, e non solo per uno degli outifit più orrendi che la storia della musica dal vivo abbia mai avuto l’onore di osservare (ci si riferisce allo pseudo tulle bianco a fine concerto con effetto “rigonfiamento paperello” istantaneo), quanto piuttosto per una performance vocale che riesce ad essere più convincente in sede live rispetto al disco; la Wessels, difatti, in concerto riesce a modulare la sua voce in tonalità molto più calde e sporche di quella perfetta e sterile interpretazione monocorde immortalata in studio di registrazione, arricchendo la dinamica d’insieme dei concerti dei Delain e rendendo il tutto più gradevole ed interessante.
Non stupisce per effetti speciali, invece, il resto della band – inquadrabile in un professionale livello di mestiere e nulla di più – e la regia, non tanto per un senso del ritmo eccessivamente frenetico e nervoso ma ancora gestibile, quanto per una resa quasi dilettantistica delle carrellate, probabilmente dovuta anche alle dimensioni non appropriate del Paradiso.
Ma l’elemento più interessante di tutti, se vogliamo, è il pubblico, la gioia e l’entusiasmo che esso manifesta nell’essere testimone di un compleanno importante della propria band beniamina e che, nel restituire questo entusiasmo ai Delain, rendono la visione di questo concerto estremamente gradevole anche alle orecchie meno interessate.
Ciò detto, però, bisogna guardare in faccia la realtà: questo è un prodotto circostanziale dedicato ai fan dei Delain, che non sposterà di un micro-millesimo di grammo il peso artistico della formazione olandese nell’infinito firmamento dell’universo della musica.
Un “regalo” che solo chi è veramente interessato a riceverlo deve possedere, certi di una certa consistenza del contenuto di questa scatola.