A volte siamo stupiti dalle sorprese musicali che il nostro paese nasconde segretamente all’interno dei propri club o garage. Potremmo chiamarla “scala della non meritocrazia”, ma non siamo qui ad intrattenere con discorsi che andrebbero a parare un po’ oltre, attaccando determinate scelte radiofoniche e non. Soffermarsi sul concetto di “musica” o di “band”, in questo caso, sarebbe leggermente riduttivo, perché all’interno della loro proposta gli italianissimi Adam Carpet tendono ad allontanarsi da quel che è “normale” e ad entrare nel mondo della “stramberia”. Stiamo parlando di una band che si muove con l’eleganza e la fluidità di un serpente all’interno di una proposta post-rock in modo per l’appunto inconsueto, essendo la formazione composta da due batterie, due bassi, chitarra e synth. Fosse tutto qui quello che abbiamo da dire, non ci si stupirebbe molto l’uso dei doppi strumenti, ma la vera sorpresa è racchiusa nell’ascolto vero e proprio.
Tutte facce note quelle che stanno dietro a questo capolavoro strumentale: Diego Galeri (batteria), Edoardo Barbosa (basso), Silvia Ottanà (basso), Giovanni Calella (chitarra/synth) e Alessandro Deidda (batteria). Vi capiterà di sprofondare nelle più profonde radici della darkwave, vi verrà all’improvviso voglia di ballare (anche chi non sa mettere insieme due passi di fila!) attraverso qualche ritmata dance, verrete continuamente stupiti dalle due batterie e vi sembrerà talvolta di farvi un bel viaggetto a Londra, perché qui abbiamo anche dei rimandi che ripercorrono la scena britpop. Dopo un po’, addirittura, vi chiederete come certe ambientazioni ambient riescano a trafiggervi fin dentro l’anima. Se la personalità finora dimostrata non vi basta, provate a dare un’occhiata ai formati con cui il cd affronterà il mercato. Gli Adam Carpet portano avanti un messaggio all’avanguardia, chiaro e limpido: quello del rispetto della natura. Infatti, verrà usata carta riciclata per racchiudere dei box contenenti delle magliette e una “magica” seedcard che verrà consegnata all’acquisto del cd fisico e che una volta annaffiata diventerà un fiore.
Un ottimo debutto, quello degli Adam Carpet, che mischia una varietà diversa di influenze e riesce a farle convivere tutte in una sola proposta. Ai Nostri va inoltre riconosciuto il merito anche di aver espresso un concetto che dovrebbe essere ben chiaro a tutti noi e cioè quello del rispetto della Terra che ci ospita; fatto attraverso piccoli ma importanti gesti è un segnale più che positivo per la musica.