La "Divina Commedia" di Dante Alighieri ha da sempre ispirato pletore di artisti e il suo fascino ha attecchito più volte anche nel mondo del metal, soprattutto grazie alla cantica dell'Inferno. Questa volta è toccato a una formazione di Arona soddisfare la sete delle numerose muse richiamate dal viaggio ultraterreno più famoso della storia della letteratura. I Burn After Me, proprio come la storia che raccontano in questo disco, emergono dall'oscurità passando dall'essere una semplice band metalcore al rilasciare un disco completo e progressivo come "Aeon".
Innanzitutto va segnalata la sua efficacia nel trasmettere l'idea di movimento celeste: con lo scorrere della tracklist - e l'avvicinarsi al Paradiso - l'ascoltatore percepisce il suono che gradualmente ingloba venature più ariose e lucenti, in piena coerenza con il concept trattato. Il songwriting è poi intriso di un certo dinamismo di fondo grazie ai giochi ritmici che, traslati direttamente dalla metrica del poema, vengono utilizzati per caratterizzare i tempi e le suddivisioni ritmiche delle tre sezioni principali (Inferno, Purgatorio e Paradiso) e i relativi gruppi di brani che le compongono. Questo dimostra come l'ensemble si sia tangibilmente sforzato per differenziare e caratterizzare il suono e la personalità dei singoli capitoli, aspetto che anche band decisamente più navigate tendono a tralasciare quando si cimentano in opere ambiziose di questo tipo.
Il lavoro va ascoltato e dunque esaminato in maniera globale, ma tra i pezzi presenti nel lotto svettano sicuramente "Lustful", il cui mood tragico si lega a poliritmie e riff stoppati, "Right Fit", la cui voluta incertezza armonica iniziale sfocia poi in soundscapes colorati e una eterea ma solida "Angels". Moltissimi sono inoltre i passaggi in cui l'intensità musicale raggiunge veri e propri picchi, come durante la melodia centrale della conclusiva "Empyrean". Eppure, dall'oscurità dell'opener "Cocytus" fino all'ultima nota, la progressione sul pentagramma è a sua volta legata a doppio filo con una direzione stilistica sempre pertinente a se stessa ma senza mai essere ripetitiva, caratteristica davvero notevole per una giovane formazione.