Airrace
Untold Stories

2018, Frontiers Music
AOR

Recensione di Simone Muzzoni - Pubblicata in data: 17/09/18

Chi sono stati gli Airrace? Giustamente annoverati tra i pionieri dell'AOR in terra inglese, seguirono di pochi anni i grandi successi di Journey e Boston, debuttando in contemporanea con un certo "Agent Provocateur" dei Foreigner.


Un grande disco d'esordio, "Shalf Of Light", nel lontano '84, e poi il nulla: un film già visto per altre "one hit band" della storia dell'AOR (potremmo citare gli Alias, gli Airplay, i Planet 3 di Jay Graydon e Clif Magness, o i supergruppi Damn Yankees ed Hardline). A cambiare le carte in tavola fu ancora una volta l'intervento della casa discografica italiana Frontiers, che nel 2011 rilanciò la band ripartendo dai due membri fondatori, ovvero Laurie Mansworth e Keith Murrel (chitarrista e cantante), oltre che del tastierista Toby Sadler, mentre Simon Dawson andava a sostituire nientemeno che il figlio d'arte Jason Bonham alla batteria (appena maggiorenne ai tempi di "Shalf Of Light"): "Back To The Start" confermò la classe e l'ispirazione del combo, ma ancora una volta la band ricadde presto nell'oblio.


Per grande fortuna di tutti i fan di vecchia data, però, stavolta gli Airrace decidono che 7 anni di attesa possono essere sufficienti per tornare finalmente sulle scene. Mansworth, ormai unico superstite della formazione originale, assolda per l'occasione il cantante Adam Payne (ex Serpentine), dando così la luce ad "Untold Stories": il disco non rinnega la strada AOR già tracciata nei precedenti album ma, come dichiarato da Mansworth, è evidente l'intento di aprirsi ad influenze musicali anni'70, tra cui spiccano gli ELO ed i Led Zeppelin.


Le "storie inenarrate" degli Airrace partono con "Running Out Of Time", brano AOR classico (molto in stile Survivor) improntato sulle tastiere che, già a partire dal titolo, dà il via al personale viaggio nel tempo della band. Non tardano però ad arrivare pezzi in cui l'AOR viene amalgamato ad atmosfere hard rock dal tipico sapore settantiano: è il caso della doppietta "Eyes Like Ice" e "Nothing But The Same", quest'ultima assai meno ibrida e dalla forte impronta Zeppeliniana, che riesce a rendere un degno omaggio ai maestri dell'hard rock.


Gli altri due singoli presenti non mancano di killer instinct, pur mostrando totale diversità stilistica: più classicamente AOR nel caso di "Love is Love", molto ammiccante al pop da classifica è invece "Summer Rain", che richiama le hit ottantiane di artisti quali Prince e Richard Marx. Avendo a che fare con dei veri specialisti dell'AOR, non potevano certo mancare i classici lenti romantici tipici del genere, e gli Airrace non tradiscono le attese: se "Lost" è una ballata strappalacrime, apprezzabile ma non troppo innovativa, "Innocent" emoziona e sorprende dal primo ascolto, per la capacità di unire una forte carica rock con atmosfere delicate e romantiche, che ne fanno uno degli episodi più riusciti e personali dell'album.

 

Arrivati alla fine, la band sembra darsi al divertimento, proponendo due brani di frizzante rock n'roll: apparentemente senza troppe pretese, si rivelano tra i più emozionanti del disco, nonché degna conclusione dello stesso. "Here It Comes" è puro party-rock come solo i migliori Boston sapevano fare, mentre "Come With Us" è ancora più trascinante e riuscita, oltre a deliziarci nel finale con un richiamo a nientemeno che "Rocket Queen" dei Guns.


"Untold Stories" dimostra che neanche 35 anni di oblio e vicissitudini sono serviti a scalfire la classe degli Airrace, ormai personificata quasi interamente dal leader Laurie Mansworth: l'ottimo livello del disco, nonostante qualche calo evidente qua e là, non può però non alimentare i rimpianti per quanto di buono la band avrebbe potuto fare, qualora le fosse spettata una carriera lineare. A suggellare questa ennesima rinascita partirà a breve una serie di date, in Scozia ed Inghilterra, che vedrà gli Airrace sul palco insieme ai Treatment (anch'essi della scuderia Frontiers): ci auguriamo che stavolta possano diventare molto più di una comparsa, se non una presenza fissa ai prossimi rock festival in giro per l'Europa.





01. Running Out Of Time
02. Innocent
03. Eyes Like Ice
04. Different But The Same
05. New Skin
06. Lost
07. Love Is Love
08. Men From The Boys
09. Summer Rain
10. Come With Us
11. Here It Comes

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool