Satan Takes A Holiday
Aliens

2017, Despotz Records
Garage Rock, Alternative Rock

Intensi come il Rock'n'Roll, energici come il Garage Rock esige, con il loro groove anni '70, dopo aver incendiato la Scandinavia con il loro nuovo album, "Aliens", i Satan Takes a Holiday, alla ricerca della consacrazione internazionale, si presentano al grande pubblico con il loro quarto lavoro inedito
Recensione di Alessandra Manini - Pubblicata in data: 20/04/17

I Satan Takes A Holiday si sono già raccontati ai nostri microfoni in un'intervista sincera e senza veli, rispecchiando a pieno la band che ha fatto dell'amicizia il punto di forza di un progetto musicalmente eccentrico ed emotivamente coinvolgente. La band svedese, negli ultimi anni, ha continuato a lavorare con costanza e dedizione, e nel 2017 può finalmente mostrare il risultato di un'intuizione musicale che fa di un genere ibrido un'onda travolgente. Intensi come il rock'n'roll, grintosi quanto il garage anni '60 esige, lasciando il pubblico attonito con performance a base di adrenalina farcita da un groove che nasconde un biglietto di sola andata per gli anni '70. 
 
"Aliens" è il quarto album per i Satan Takes A Holiday, e si presenta a tutti gli effetti come un lavoro maturo, con cui la band affronta influenze stilistiche e passioni intramontabili come quella per i The Sonics, lasciando allo stesso tempo spazio allo sperimentalismo tra suoni psichedelici ed alternative. La grande novità sta nel battito cardiaco dell'opera affidandosi per la prima volta al batterista Danne McKenzie, che mette in luce tecnica e personalità in tutte ed undici le tracce del disco, in particolare nella scatenata "Wrinklay". Sin dalle prime battute, la curiosità attornia un'eventuale performance live, infatti il frontman Fred Burman è incontenibile in ogni traccia, altalenando prestazioni energiche ed emotive a vere e proprie interpretazioni teatrali, basta ascoltare "More Is More", traccia in cui la voce riesce a disegnare perfettamente lo scenario in cui prendono vita le liriche avvincenti. "The Beat" ha anticipato l'uscita dell'album, si tratta di un pezzo dove il ritmo frenetico ed il corpo strumentale contagioso fanno da rotaie, perché prima che ce ne si possa rendere conto, il biglietto per gli anni '70 è già stato obliterato, trovandosi così in una realtà parnassiana dove un Muppet incline alle dissolutezze si trascina per le vie della città. La traccia di apertura "Good Cop Bad Cop" si presenta nell'irriverenza dello strumentale, tra un solo di chitarra psichedelico affidato al frontman Fred Burman e la personalità del tandem basso-batteria affidato rispettivamente a Johannes Lindsjoo e Dane McKenzie. Ma è con "Iron Pipe" che l'elettrofono dalle quattro corde tesse con maestria un'intelaiatura grave ed armonica, lasciando spazio per l'abituale scarica di adrenalina che ha contraddistinto la band in tutta la sua produzione. "Born At Night" è semplicemente energia allo stato puro, difficile da contenere ed istantanea da scatenare, è una di quelle canzoni che ti corre lungo la schiena nei momenti più inattesi o forse inappropriati. Non le si può opporre resistenza, si presenta strizzandoti l'occhio, facendoti accennare un sorriso tra la folla, riuscendo a far muovere la testa a ritmo nell'imbarazzo dell'ascensore o facendo incalzare un tamburellare sospetto mentre si è apparentemente composti durante il serio pranzo della domenica.
 
Indubbio come i Satan Takes a Holiday mantengano costante la frequenza ritmica per tutta la durata del disco, tenendo il piede ben saldo sull'acceleratore, facendo un frontale con una carica positiva che li spinge oltre i confini nazionali. Una band che sicuramente non smetterà di far parlare di sè, capace di riportare indietro nel tempo con sonorità ricercate senza far perdere d'intensità nell'impatto emotivo. In Svezia e Finlandia stanno conquistando le radio locali, la critica e il pubblico; nonostante le ambizioni internazionali per un album che merita palchi di ottima caratura, i Satan Takes A Holiday mostrano costantemente la propria sensibilità, attanagliati dalla quotidianità controversa in cui spesso viviamo da spettatori, affrontando con onesta critica la realtà musicale e non ultimo, ammettono come "non è sempre tutto rocking e rolling", motivo per cui se doveste passare da Stoccolma, non solo, non dovrete perdervi un live dei Satan Takes A Holiday, ma sarà obbligatorio il passaggio nel bar gestito dal cantante Fred Burman e dal bassista Johannes Lindsjoo.




01.Good Cop Bad Cop
02.the Beat
03.Ladder To Climb
04.Get You Girl
05.Iron Pipe
06.More Is More
07.Born At Night
08.Queen Mother
09.Love Me Like I Love Me
10.Why Don't We Do It In the Road?
11.Wrinklay

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