All 4 1
The World's Best Hope

2017, Frontiers Music
AOR

Recensione di Simone Muzzoni - Pubblicata in data: 08/07/17

Gli All 4 1 sono l'ennesimo interessante progetto ideato dalla mente di Serafino Perugino (presidente della Frontiers), sulla scia degli sforzi fatti negli ultimi anni per ridare vigore ad un genere, l'AOR (o hard rock melodico che dir si voglia) ormai da tempo in declino ma che aveva stazionato a lungo sulla vetta delle classifiche di tutto il mondo, oltre ad essere spesso sinonimo di musica di grande qualità e classe.

 

I "quattro moschettieri" scritturati per questa nuova avventura rispondono al nome del vocalist Terry Brock (dal gran passato in band di culto quali Giant e Strangeways), pronto a dividersi il microfono con Robert Berry (anche bassista, ed ex Alliance proprio come il chitarrista Gary Pihl); mentre a chiudere il quartetto ci pensa Matt Starr alla batteria. Nonostante le rispettive esperienze musicali abbastanza eterogenee, gli All 4 1 mostrano fin da subito un buon affiatamento lungo tutta la durata dell'album che riesce a racchiudere in modo pregevole quanto proposto dai più grandi mostri sacri AOR degli anni'80 (e quindi Journey, Foreigner, Survivor, Mr. Big, Alliance e Strangeways); ma a sfoggiare anche qualche gradito richiamo a due grandi "one hit band" di inizio anni '90, quali i già citati Giant ed Hardline.

 

Al primo posto della scaletta di "The World's Best Hope" troviamo già quello che potrebbe essere il brano simbolo, forse il migliore del lotto, ovvero "After The Rain" che condensa in sé le melodie dei Journey con lo stile chitarristico dei Giant; mentre i sublimi intrecci vocali nel ritornello non fanno altro che impreziosire ulteriormente il pezzo.


Con un inizio del genere l'album sembrerebbe candidarsi tra le migliori uscite AOR del 2017 ed effettivamente non mancano altri episodi che sembrano confermare la bontà dell'opener "Down Life's Pages", semi-ballad dalle tinte autobiografiche, dotata di un bell'intro pianistico, probabilmente il brano più ispirato dell'album, sia dal punto di vista musicale che tematico: tra veloci cambi di tempo ed una prestazione vocale colma di rabbia e passione di Brock, si rivela un pezzo che non può certo lasciare indifferenti. Non è da meno la seguente "Mother Don't Cry", altro lento elettro-pianistico, in cui sono ancora una volta le doti interpretative del navigato singer ad emozionare soprattutto nel riuscitissimo bridge, con le sue linee romantiche cariche di una velata tristezza, debitrici non tanto nascoste di alcune perle di Journey e Foreigner.


Non mancano episodi più spinti verso il versante hard dell'AOR, tra i quali l'iniziale "Cyanide" (con influenze abbastanza marcate dei Survivor), "Show Me The Way", aperta da un riff ben più granitico che rimanda al class metal dei Dokken, Van Halen e White Lion, nonostante un ritornello più easy listening. Piacevole anche "Hero in Your Life", rock song dai vaghi richiami a mostri sacri quali Toto e Survivor.

 

Dalla seconda metà in poi, però, l'album sembra perdere un po' di mordente ed incisività, proponendo svariate canzoni senz'altro orecchiabili, oltre che ben suonate e cantate, ma che falliscono nel lasciare un'impronta decisa, scivolando spesso e volentieri nel già sentito; forse solo due brani posti in chiusura, quali "Don't Surrender (To Love)" e "Who Knows" riescono a proporre spunti più freschi ed originali, proponendo accordi dal vago sapore alternative. Chiude l'album la titletrack, canzone che, come la precedenti, non riesce a staccarsi dalla pomposità e da vari cliches in cui è spesso facile ricadere in ambito AOR .

 

In definitiva, l'album di debutto degli "All 4 1" fallisce nello sciogliere il dilemma lasciato in sospeso da tante delle ultime release del periodo: se cercate un rock melodico ben suonato, con la classe e l'esperienza di chi per tanti anni ha calcato le scene, oltre a provare un pizzico di nostalgia per un tipo di musica ormai tramontato, quest'album fa certamente per voi. All'opposto però, è altrettanto valida l'opinione per cui il meglio sia già stato dato ed il piacere di un ascolto non possa più nascondere la certezza del fatto che i bei tempi andati, per l'AOR, potrebbero non tornare più.





01. After The Rain
02. Cyanide
03. Down Life's Page
04. Mother Don't Cry
05. Show Me The Way
06. Walk Alone
07. Don't Surrender (To Love)
08. Hero In Your Life
09. Never Back Down Again
10. Who Knows
11. The World's Best Hope

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