Perfect Plan
All Rise

2018, Frontiers Music
AOR, Hard Rock

Recensione di Simone Muzzoni - Pubblicata in data: 28/04/18

"All Rise" segna il debutto sulle scene, a quattro anni dalla formazione, per i Perfect Plan, ulteriore valida new entry in casa Frontiers, scovata per l'occasione nella cittadina svedese di Örnsköldsvik. Lande nordiche che si rivelano essere ancora una volta terreno fertile per il recente revival dell'AOR, sulla scia di ottimi album realizzati da altre band quali Eclipse, Talisman e W.E.T., senza dimenticare altri gruppi connazionali tra cui Hardcore SuperstarCrazy Lixx, Houston e The Nights (altra recente scoperta della Frontiers).

 

I Perfect Plan, capitanati dall'ottimo singer Kent Hilli, sono giunti tardi all'esordio discografico. Sebbene la lunga militanza nella scena underground gli permetta di sfoggiare un'invidiabile esperienza e padronanza del genere, trattandosi di una band svedese non poteva mancare l'onnipresente influenza degli Europe e anche qualche rimando ai Treat ed ai TNT. Spostandoci invece dall'altro lato dell'oceano, non mancano echi d'ognuna delle band statunitensi che hanno plasmato la storia dell'AOR: parliamo ovviamente di JourneyBoston e Foreigner, senza dimenticare l'AOR novantiano di Hardline e Giant. Tutto questo condito da una spolverata di buon party-hard rock alla Motley CrueWarrant e naturalmente Van Halen.

 

I Perfect Plan giocano le loro carte migliori fin dall'opener "Bad City Woman", un frizzante brano di hard rock anthemico che sprizza energia e solarità, con un certo flavour pop che ne aumenta l'orecchiabilità, mentre la successiva "In And Out Of Love" (titolo preso in prestito dai Bon Jovi di 7800 Fahrenheit) riporta in auge certe atmosfere evocative tipiche dei migliori Europe, grazie al lavoro alle tastiere di Leif Ehlin che ricorda le classiche armonie di Mic Michaeli. Convincenti acrobazie tastieristiche replicate anche in "Stone Cold Lover", che mixa il lato hard rock degli Europe con quello più pop e atmosferico dei Journey: a dare un surplus ulteriore al brano è la prova al microfono di Hilli, talmente ispirato da raggiungere vette degne degli acuti di Steve Perry. Dopo l'exploit iniziale è comprensibile un certo rilassamento delle successive "Gone Too Far" e "What Goes Around" che purtroppo non riescono a proporre variazioni apprezzabili del tema, denotando un certo calo di ispirazione ed una momentanea perdita di incisività.   

 

Il disco riprende quota verso la fine, con due episodi orecchiabili in pieno stile AOR come "Can't Turn Back" e "Never Surrender", dove sembra di ascoltare un mix tra Journey, Survivor e Foreigner rivisti in chiave più moderna: notevoli anche le armonie disegnate dalla chitarra di Nordstrom, oltre che l'interpretazione vocale di Hilli. Si torna a suonare hard rock old-style con "1985", brano manifesto del disco: uno street hard rock  che ci regala un viaggio nel tempo tra le piazze e le atmosfere folli e festaiole della Los Angeles di metà anni '80. Un brano che ci conquista con la sua semplicità ed una velata nostalgia e giustifica quasi da solo l'ascolto del disco. "Can't Turn Back" suona ancor più vintage, grazie agli inserti d'organo che rievocano le più classiche atmosfere settantiane, ben amalgamate a riff di chitarra dal suono molto più "moderno". I Perfect Plan ci salutano con "Heaven In Your Eyes" pezzo che non convince del tutto né come ballad né come pezzo rock: un limbo un po' troppo pop che stenta a decollare, nonostante gli sforzi di un Hilli davvero in stato di grazia.

 

"All Rise" si dimostra senz'altro un buon esordio, capace di proiettare i Perfect Plan tra le migliori proposte della nuova corrente AOR degli ultimissimi anni, provando ancora una volta il talento dell'etichetta Frontiers nello scovare il potenziale di band meritevoli di una chance nel mondo musicale. I quattro svedesi sono riusciti ad amalgamare abilmente quanto di meglio è stato espresso dall'hard rock melodico nell'ultimo trentennio. Ci auguriamo che la possibilità di portare avanti il lavoro e la sperimentazione in studio e sul palco possa consentire ai Perfect Plan di sviluppare un proprio stile più caratteristico e personale, partendo dalle ottime fondamenta poste con questo disco. Nel frattempo, chiunque ne abbia l'occasione non si lasci sfuggire il loro debutto ufficiale, domenica 29 aprile al Frontiers Rock Festival, siamo certi che avrete una bella sorpresa!

 

"We're gonna rock this city, to the ground
we're gonna rock, rock baby 'til the sun goes down
we're gonna rock this city like it's 1985"





01.Bad City Woman
02.In And Out Of Love
03.Stone Cold Lover
04.Gone Too Far
05.What Goes Around
06.Too Late
07.Can't Turn Back
08.Never Surrender
09.1985
10.What Can I Do
11.Heaven In Your Eyes

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool