Allen/Lande
The Great Divide

2014, Frontiers Records
Heavy Metal

Cambio di mano nel songwriting e nella produzione, ma qualcosa non va...
Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 21/10/14

Quattro anni son passati da “The Showdown”, terzo lavoro dell’accoppiata Allen/Lande che risultò essere sì un buon disco, ma con qualche ombra (bei brani ma nessuno particolarmente eccelso, sbilanciamento delle parti canore più a favore di Lande che del frontman dei Symphony X). In quattro anni di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, anche troppa, portando novità sul ponte di comando, tra cui le più importanti e marcate sono il passaggio della produzione e del songwriting è dalle mani dell’ingegnoso Magnus Karlsson a quelle dell’ei fu estroso Timo Tolkki, in passato fac totum e genio dei capolavori degli Stratovarius ed oggi in eterna lotta con una certa crisi creativa (vedasi i due capitoli del personale progetto Avalon, “The Land Of New Hope” e “Angels Of The Apocalypse”).

Sin dai primissimi secondi di “Come Dream With Me” l’impronta tolkkiniana è palese a livelli quasi estremi, con una struttura alla Stratovarius che non sorprende, ma che tuttavia ha il pregio di sfruttare appieno le doti canore dei due vocalist, con strofe che ben amalgamano lo stile classico del chitarrista compositore e le linee vocali di Allen e Lande. La successiva “Down From The Mountain” è uno dei punti più alti di “The Great Divide”, aggressiva ed energica, l’esempio eccellente di come Tolkki potrebbe sfruttare ottimamente il suo inconfondibile stile al servizio di grandi voci. A rovinare l’adrenalina e le sensazioni sempre più positive ci pensa, purtroppo, “In The Hands Of Time”. La struttura è identica all’opener del disco, ma la ripetitività è amplificata in maniera sconsiderata da un ritornello insulso e dal fatto che, a parità di minutaggio (circa 4:30 per entrambi i brani), il ritmo è qui decisamente più elevato, portando ad odiare Lande e i suoi continui “In The Hands of Time”.

Indubbio è lo sforzo del compositore e produttore di creare spunti per lui decisamente nuovi, e non possiamo dire che non ci riesca (“Solid Ground” e la title track), ma ci sono purtroppo giri a vuoto clamorosi, oppure semplicemente brani sì godibili, ma che svaniscono dalla mente non appena si passa al successivo (“Reaching For The Stars”, la conclusiva ballad “Bittersweet”). È un peccato, perché brani godibili e che invogliano ad urlare a squarciagola ci sono (“Dreaming About Tomorrow” è probabilmente un brano degli Stratovarius rimasto nel cassetto per anni, ma si adatta benissimo al progetto Allen/Lande).

Abbiamo parlato molto di Tolkki non perché ce l’abbiamo con lui, ma perché in un progetto simile, in un contesto dove il compositore principale e produttore è una persona completamente diversa da quella dei dischi precedente, è inevitabile parlarne e far paragoni con Magnus Karlsson. Da questo punto di vista, a livello di songwriting “The Great Divide” è qualitativamente molto più altalenante dei dischi precedenti, ma ha dalla sua uno sfruttamento eccellente ed un adeguato bilanciamento delle differenti vocalità di Russell e Jørn che invece in “The Showdown” mancava clamorosamente. Fa piacere, infine, notare che gli assoli di Timo Tollki, a prescindere dalla qualità del singolo brano, sono tutti molto godibili e ben integrati a livello di struttura ed anche di mero volume audio, rispetto alle sue personali produzioni più recenti (per esser più chiari, l’effetto “chitarra che spunta dal nulla e che sovrasta tutti per poi scomparire all’improvviso” è assente).

“The Great Divide” ha il suo destino nel suo stesso titolo: avvicinerà qualche nuovo estimatore del genere, allontanerà chi è affezionato ai primi due album di Allen/Lande. Un ulteriore passo indietro rispetto al predecessore, ma non mancano le basi per un futuro nuovo lavoro, laddove verranno – si spera ardentemente – sviluppate le pregevoli intuizioni che il trio Allen-Lande-Tolkki ha seminato nel corso di questi 52 minuti.



01. Come Dream With Me
02. Down From The Mountain
03. In The Hands Of Time
04. Solid Ground
05. Lady Of Winter
06. Dream About Tomorrow
07. Hymn To The Fallen
08. The Great Divide
09. Reaching For The Stars
10. Bittersweet

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