Amorphis
Queen Of Time

2018, Nuclear Blast
Death/ Folk metal

Arrangiamenti sontuosi e songwriting ai livelli del passato: il ritorno degli Amorphis è il loro miglior disco dai tempi di "Skyforger".
Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 18/05/18

Un loop psichedelico che sembra venire dritto dai tempi di "Tuonela", una eterea voce femminile, un muro di chitarre, un growl vorticoso e senza fine. "Queen Of Time", Il ritorno degli Amorphis (leggi QUI la nostra ultima intervista), comincia così, con un autentico tuffo al cuore per i fans, e  non poteva esserci segnale più chiaro. Dopo alcuni dischi discreti ma comunque di assestamento, la band finlandese torna finalmente con un'opera più compatta e convincente che mai, un ritorno ai livelli che gli competono e che si è fatto attendere per quasi un decennio: bisogna risalire infatti allo splendido "Skyforger" per ritrovare una band finalmente ispirata e convinta dei propri mezzi. Nelle ultime release il sound degli Amorphis appariva pericolosamente standardizzato, sebbene non fossero mancati gli elementi che da sempre caratterizzano lo stile della band.
 
Death, Folk, qualche vago accenno di prog e psichedelia miscelati a un'attitudine tipicamente nineties (muri di chitarre, pezzi relativamente brevi e semplici): se gli Amorphis come li abbiamo sempre conosciuti hanno forgiato nel tempo un sound senz'altro personale, con "Queen Of Time" la band riesce nell'intento di dare una bella rinfrescata grazie all'aggiunta di pochi elementi e un songwriting più ispirato. Un sound che si è fatto ancora più corposo, grazie alle orchestrazioni presenti in maggiore quantità rispetto al passato. La ricchezza degli arrangiamenti si riflette anche nella struttura dei brani: "Daughter Of Hate" ad esempio è uno di quelli che cresce con gli ascolti nei suoi elaboratissimi sei minuti e mezzo. Tanti gli elementi e gli spunti forniti dal brano, una intro di organo, inserti di sax, chitarre acustiche e persino dei cori che potrebbero suonare interessanti ai Therion. "Queen Of Time" è un continuo alternarsi di umori e situazioni e non vi è brano che non presenti uno spunto o un elemento di novità. Al tempo stesso non mancano gli elementi di continuità, dal tipico singolo "Wrong Direction" alle melodie folk di "Message In The Amber" e "We Accursed". Selezionare un singolo brano è impresa ardua, difficile infatti scegliere fra "Heart Of Giant", splendida cavalcata dai marcati tratti sinfonici abbellita da un chorus in cui il vocalist Tomi Joutsen si eleva in tutto il suo talento, o l'altrettanto trionfale "Amongst Stars" in compagnia della fantastica Anneke van Giersbergen. Siamo tuttavia certi che sarà la opener "The Bee" a risucchiarvi e a condurvi dentro questa opera che si preannuncia già come una delle migliori uscite di quest'anno. Se ultimamente potevano sembrarvi noiosi e ripetitivi, "Queen Of Time" è il disco degli Amorphis che vi farà cambiare idea. Assolutamente da avere.




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