Anders Björler
Antikythera

2013, Bengans Recods
Alternative Rock

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 11/11/13

Proviamo a metterla giù così: tutto ciò che è in qualche modo riconducibile all’ “estremo”, che genera sensazioni e scenari forti, sfocia a un certo punto della sua parabola evolutiva in manifestazioni di natura contraria, senza perdere un briciolo dell’intensità emotiva di partenza. Un concetto che calza a pennello alla nostra forma d’arte preferita, come ci hanno insegnato Burzum, Ulver, Mortiis, giusto per fare qualche nome. Adesso tocca ad Anders Björler.  Tutti sanno chi è Anders Björler. Se il ruolo che si è ritagliato con gli At The Gates è ormai storia, risale ad appena un anno fa il passo indietro dai The Haunted a favore una non meglio specificata carriera solista. Una decisione maturata nel giro di un paio d’anni, dettata dalle tensioni interne alla band; due anni in cui il chitarrista ha riflettuto sulla sua parabola artistica lasciandosi contaminare da nuovi stimoli, non solo musicali. A quarant’anni compiuti, Björler intravede il traguardo ideale per una svolta, il momento in cui il grado di sensibilità e di eclettismo di un musicista emergono in tutta la loro consistenza. Che si tratti di svolta  definitiva o semplice divertissement non ha importanza, poiché “Antikythera” ha il sapore di una autentica rivelazione. Anders Björler raccoglie la sfida lanciata a se stesso, dimostrare la sua personalità al di fuori di quel mondo che lo ha reso una istituzione, lontano dalle corna al cielo e dai riff saturi del Göteborg sound. Lo fa con un’attitudine più essenziale che mai, cinque musicisti di altissimo livello, mano agli strumenti e lasciare che il flusso di coscienza scorra liberamente.
 
Dodici tracce, trentotto minuti di musica senza soluzione di continuità, “Antikythera” attinge al variegato mondo dei dischi strumentali con un piede nel post rock e l’altro nel rock alternativo, condito con un approccio squisitamente progressive. Come tutti i lavori strumentali, non può prescindere da alcuni elementi fondamentali: avere una spiccata capacità evocativa, non concedere neanche un minuto alla noia, far volare la mente dell’ascoltatore verso mondi sconosciuti. Ed ecco che prende forma il viaggio nel tempo e nello spazio di Björler, un viaggio ispirato alla macchina di Anticitera, l’antico calcolatore rinvenuto a inizio ‘900 nei fondali dell’omonima isola greca. “Antikythera” è una sequenza ininterrotta in delay, un continuo crescendo di sonorità stratificate e ariose progressioni chitarristiche. Sembra impossibile che il blue jazz di “Uncovering The Mechanism”, con i suoi affascinanti inserti di sax e piano, possa essere uscito dalle stesse mani di “Slaughter Of The Soul”. Potrebbe sembrarlo per chi è abituato a ragionare a compartimenti stagni, in un’epoca in cui tutto deve suonare, se non omologato, per lo meno etichettabile e pronto per il consumo, fa piacere vedere che c’è ancora qualcuno capace di andare controcorrente e contro le attese del suo mercato di riferimento, senza l’urgenza di dover dire tutto nello spazio di un teaser.
 
Ora, non vorrei cedere ai facili entusiasmi, anche se la tentazione è forte perché non c’è niente di più bello e sorprendente di un disco inaspettato e al tempo stesso capace di ricreare mondi paralleli, ma“Antikythera” racchiude tanta eleganza al punto che piacerà ai critici con la puzza sotto il naso, ai dirigenti in doppio petto in cerca di relax, al pubblico infiocchettato del Blue Note e non per ultimo, a tutti coloro che amano immergersi nelle atmosfere opprimenti, non ultimi i fan degli At The Gates e del metal estremo. Semplicemente, uno di quei dischi da ascoltare ad occhi chiusi.




01. Lost In The Depths
02. Fragments
03. Reconstruction
04. Uncovering The Mechanism
05. Solar Eclipse
06. Lunar Eclipse
07. The Callipic Cycle
08. The Saros Cycle
09. The Exeligmos Cycle
10. 223
11. Decree Of Canopus
12. The Pulse Of The Universe

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